Ordine Sacro
Prima
del Concilio Vaticano II, nella Chiesa latina e orientale i diversi gradi dell'ordine erano suddivisi in due
categorie: ordini maggiori (episcopato, presbiterato, diaconato e suddiaconato) e ordini
minori (accolitato, esorcistato, lettorato, ostiariato), e questi ultimi non erano sacramenti. Nella Chiesa
latina chi riceveva gli ordini, a partire da quelli minori, veniva tonsurato e
diventava chierico.
Dopo
il Concilio Vaticano II (cfr. il decreto Presbyterorum Ordinis) gli ordini minori sono stati ridotti e non vengono più
chiamati ordini, ma ministeri: sono quelli dell'accolito e del lettore.
Per
quanto riguarda gli ordini maggiori, la teologia
cattolica non parla più di ordini (al plurale), ma di
tre gradi dell'unico sacramento dell'Ordine:
- Episcopato: i vescovi. Sono i successori degli apostoli. Esercitano il triplice ministero
dell'insegnamento (munus propheticum o munus docendi), del
governo pastorale (munus regalis o munus regendi), della
santificazione (munus sacerdotalis o munus liturgicum). In
età apostolica le loro funzioni erano indistinte rispetto quelle dei
presbiteri. Dal II secolo sono normalmente i pastori delle Chiese locali (diocesi).
- Presbiterato: presbiteri o preti. Sono i
collaboratori dei vescovi con i quali condividono la predicazione della Parola di Dio, la presidenza dell'Eucaristia e delle altre celebrazioni
sacramentali, esclusa, normalmente, la confermazione e il
conferimento dell'Ordine sacro. Sono quindi sacerdoti come i
vescovi. Possono esercitare il ministero nella guida di una parrocchia (in tal caso si dicono parroci), o in qualunque altro ministero che gli
affidi il vescovo proprio, a cui devono obbedienza. Quando sono inviati
dalla loro diocesi come missionari sono detti fidei donum.
- Diaconato: i diaconi. Sono collaboratori dei vescovi nella
modalità del servizio. Predicano la parola di Dio, amministrano il battesimo, assistono alla celebrazione del
Matrimonio, coordinano il ministero della
carità nella chiesa.
Questo
sacramento è chiamato "ordine" in quanto con questo termine si
designava, in epoca romana, un "corpo sociale", un gruppo di persone con funzioni pubbliche. Tale
termine passò poi nella terminologia ecclesiastica per indicare un
"collegio" o comunque un gruppo di persone incaricate di un ministero
pastorale e/o di una funzione cultuale.[1]
Come
i sacramenti del battesimo
e della confermazione,
nella teologia cattolica si dice che l'ordine conferisce un carattere:
l'ordine resta valido per tutta la vita di chi lo ha ricevuto (sebbene le
funzioni non possano essere lecitamente attuate), anche in seguito a condanna
alla pena della sospensione "a divinis",
alla dimissione dallo stato clericale
oppure alla decisione di abbandono del ministero.