martedì 31 dicembre 2013
domenica 22 dicembre 2013
Buon Natale 2013
Cari parrocchiani
siamo arrivati al giorno più sentito non solo da noi
cristiani, ma da tutti gli uomini di buona volontà: il giorno di Natale. Il
Natale può essere ridotto a pura poesia, può risvegliare buoni sentimenti,
quali il bisogno di pace e di gioia familiare, di dare o di riceve bontà. Può
ridursi a donare o ricevere regali, a strada illuminate, ad alberi fioriti.
Il Natale vero è la storia di come Dio viene incontro a
noi uomini e vuole entrare nella nostra vita per colmarci di ogni ricchezza,
domandoci se stesso. Se accolto così la nostra vita diventa una festa, la pace
diventa di casa.
E’ questo il Natale che auguro a tutti voi,
parenti, parrocchiani ed amici vicini e lontani
Che la gioia sia grande, immensa la pace, sovrabbondante
la speranza.
Auguri a tutti
Merry Christmas
Happy Christmas
|
mercoledì 11 dicembre 2013
Presepe 2013
l presepe (o presepio)
è una rappresentazione della nascita di Gesù. Il termine deriva
dal latino (praesaepe), cioè mangiatoia.
Il presepe moderno indica una ricostruzione tradizionale della natività di Gesù Cristo durante il periodo
natalizio: si riproducono quindi tutti i personaggi e i posti della
tradizione, dalla grotta alle stelle, dai Re Magi ai pastori, dal bue e l'asinello agli agnelli, e così via. La
rappresentazione può essere sia vivente che iconografica.
sabato 30 novembre 2013
Avvento 2013
Inizia oggi un nuovo
Anno Liturgico, inaugurato dal tempo di Avvento.
La corona
è composta da quattro candele che vengono accese man mano in ogni domenica d'avvento
segnando il tempo, le quattro settimane, che separano dal Natale e della
nascita di Gesù Bambino.
LE QUATTRO CANDELE. Nella prima domenica di Avvento si
accende la "Candela del profeta" o "Candela della
Speranza"; nella seconda domenica di Avvento la "Candela di
Betlemme" o "Candela della chiamata universale alla salvezza";
nella terza domenica di Avvento si accende la "Candela dei Pastori" o
"Candela della gioia"; infine la quarta e ultima domenica di Avvento
si accende la "Candela degli angeli".
Domenica 1
Vigilante attesa
del Signore che viene
L’annuncio dell’imprevedibile venuta del Signore non è per turbarci, ma per metterci in
atteggiamento di vigilanza. Verrà per radunare tutti i popoli, per farli camminare nella sua luce,
per raggiungere la pace. Quando? E’ più vicino di quanto non
pensiamo: stiamo svegli, vestiamoci di luce per non farci trascinare dal nostro
egoismo. Andiamo con gioia incontro al Signore!
Figura di riferimento: Profeta Isaia
Accensione del cero:
Quando di notte si lascia
accesa una luce in casa significa
che stiamo aspettando l’arrivo di qualcuno.
Noi ora accendiamo questo cero ascoltando il Profeta che ci invita alla
fiducia nelle promesse del Signore.
Egli verrà e sarà la Pace tra tutti i
popoli se noi iniziamo a
costruirla tra noi.
Secondo Domenica
Preparare le vie
al Signore che viene
Il Battista è la voce che fa risuonare la parola di Isaia e
richiama a cambiare vita,
così che il Signore possa trovare
la strada dritta per
raggiungerci e rinnovarci con il suo Spirito: solo lui può farci rinascere in lui, come
lui capaci di amare perché figli di Dio Padre.
Tutti gli uomini, ora in Gesù, hanno
questa possibilità che Isaia aveva previsto e già si sta realizzando:
un’umanità nuova, una nuova creazione riconciliata nell’amore.
Figura di riferimento: Giovanni, il Battista
Accendiamo
il secondo cero
rispondendo
all’invito del Battista:
Preparate la strada al
Signore che viene.
La
luce di Gesù ci illumini
perché
con il suo amore possa cambiare
il
nostro modo di vivere
e
ci faccia camminare insieme ad ogni
uomo
verso il Signore che viene a salvarci
Domenica III
La gioia di una
presenza sempre viva
Ci sono i segni della presenza di Dio che rinnova il mondo … bisogna saperli
vedere! Ma noi cosa ascoltiamo, cosa vediamo, cosa notiamo di più nella nostra
vita, nella storia di cui facciamo parte?
Il cristiano è
uno che vede, che sa riconoscere i segni di questa
presenza e vi ritrova le forze perdute per camminare verso il Signore, ma anche
verso gli altri, con pazienza.
E’ come la terra
arida che ricomincia a fiorire, irrorata dalla Parola di Vita, perchè il cuore è invaso dalla
certezza: Egli viene a salvarci!
Figura
di riferimento: Maria, la
vergine madre di Gesù
Oggi è la
domenica della gioia.
Accendiamo
il terzo cero
accogliendo
l’invito dell’apostolo Giacomo
alla
pazienza e alla carità
Maria, terra che fiorisce,
per la Vita di Dio che riceve in lei,
ci accompagni nel nostro cammino
e
nella nostra attesa
IV Domenica
è la Parola del
Padre che si fa uomo
Le promesse si realizzano nella
storia di un popolo, di una famiglia, di un uomo come Giuseppe, fidanzato
di Maria, e tutto ciò avviene dallo Spirito.
Maria partorirà un figlio, Gesù:
Dio ci salva, come il Dio con
noi.
Tutto cambia, anche se nulla appare, e se il segno
contrasta con ogni altra affermazione di forza e di potenza umana. Seme fecondo
di una storia nuova, di una svolta epocale che si compirà nella Pasqua, con la
morte e risurrezione di Gesù.
Figura di riferimento: Giuseppe, lo sposo di Maria
Accogliamo oggi, in mezzo a noi,
la LUCE DI BETHLEMME il paese della
Palestina
dove è nato Gesù, il nostro Salvatore.
Da questa luce accendiamo il QUARTO CERO
perché ravvivi in noi, come in
Giuseppe,
la gioia di
sperimentare in Gesù
Buon Natale a tutti
martedì 19 novembre 2013
Festa del Ringraziamento
Il Giorno del ringraziamento
Il Giorno del ringraziamento (Thanksgiving Day in inglese) è una festa di origine cristiana, in segno di
gratitudine per la fine della stagione del raccolto.
“Tutti voi Pellegrini, con le vostre mogli
ed i vostri piccoli, radunatevi alla Casa delle Assemblee, sulla collina... per
ascoltare lì il pastore e rendere Grazie a Dio Onnipotente per tutte le sue
benedizioni. »
La festa delle capanne (o dei tabernacoli), chiamata anche festa della raccolta autunnale, si teneva il quindicesimo giorno del settimo mese, durava sette giorni. Edda avveniva dopo che erano stati raccolti i prodotti della terra. Durante i giorni della festa, ossia per sette giorni, gli Israeliti dormivano nelle capanne per ricordarsi che, dopo che il Signore aveva liberati i loro padri dall'Egitto, li avevano fatti abitare in tende durante la migrazione vero la terra promessa (Lv 23, 33-44).
Nel NT non troviamo un'analogia per questa festa e quindi un significato per noi Cristiani. Viene ricordato letteralmente che Gesù Cristo, il Logos è stato fatta carne e ha messo la renda fra di noi (Gv 1,14).
Via Marinella
Ctr. San Cesario
Ctr. Vallone
Via Marinella
Ctr. Monticelli
San Comaio
Ctr. Molara
Via Provinciale
Davanti al Altare
Preghiera di Ringraziamento
sabato 16 novembre 2013
LA STORIA
La Chiesa di S.M. Assunta in Cielo era una Parrocchiale della Diocesi di Ariano. Centro della vita locale, è citata negli atti della Visita Pastorale del 1517, la più antica che si conserva nell'Archivio della predetta Diocesi. Don Pasquale Caruso, Arciprete Curato di Zungoli, nelle risposte al questionario dei beni immobili della parrocchia del 24 ottobre 1929, scriveva che la chiesa Parrocchiale di Zungoli era stata edificata prima dell'anno 1300 e che probabilmente la prima Chiesa Parrocchiale era stata la Chiesa di S. Nicola (800/900). Sicuramente nel XII sec. la Chiesa madre di S.M. Assunta era già esistente perché nel 1164 accoglieva un collegio di preti che assunse la gestione della chiesetta di S. Cataldo della Grancia di Montevergine, in località Airola.
Il Vescovo di Ariano di Puglia, Mons. Tipaldi Filippo (1738) la chiama Primogenita e dice che la Chiesa era una Parrocchiale e Ricettizia della Diocesi di Ariano di Puglia per la presenza di molti preti paesani, oltre all'Arciprete. Per tali motivi negli atti delle visite pastorali veniva chiamata “Collegiata”.
Di stile sicuramente romanico come conferma l’impianto basilicale a tre navate con transetto sopraelevato, la facciata a salienti, il rosone centrale e due finestre laterali corrispondenti alla navate, divise da lesene, presentava un unico ingresso e all’interno nove archi, sei longitudinali e tre trasversali. Era soffittata con tavole in parte dipinte, alla base dell'arco maggiore presentava il Pulpito con il baldacchino di noce nera, con balconetto sopra la Cappella del SS Rosario su cui era appoggiato l'organo, sempre in noce nera. Dietro l'altare maggiore realizzato in legno alla Paolina, il coro con 15 stalli di noce e 15 sedili anteriori del 1583.
Dalle relazioni delle visite pastorali si rileva la presenza di confraternite che oltre alle pratiche religiose, svolgevano il compito di assistere le persone in difficoltà. Alla cappella del SS. Rosario adiacente la navata destra, era legata la Confraternita del SS. Rosario di uomini e donne. L’altra, del SS. Sacramento, doveva essere la più antica perché legata alla festa del Corpus Domini istituita nel 1264 dal papa Urbano IV.
La Chiesa conteneva 11 Cappelle, oltre l'altare maggiore, di Patronato Laico.
Tra queste, va ricordata quella della famiglia di Camillo Ciampolilli, Patrizio di Zungoli dimorante in Napoli nel 1677 che istituì sua erede la Cappella della SS.ma Annunziata, la prima a sinistra rispetto all'ingresso, eretta nel 1577, ottenendo il jus patronato con una notevole rendita di 600 ducati. La Parrocchia, eretta a Collegiata nel 1729, fu definitivamente e canonicamente proclamata il 24 agosto del 1734 con tutte le Dignità.
La Chiesa ha subito notevoli rimaneggiamenti nel corso dei lavori di manutenzione o di ricostruzione, in particolare per i danni dei diversi terremoti che hanno prodotto crolli di parte delle strutture.
Le condizioni strutturali e di degrado della Chiesa richiedevano interventi e il 4 giugno del 1814 fu stipulato un contratto per la sua ristrutturazione, lavori che modificheranno i caratteri originari per il rifacimento delle coperture e per l’introduzione di elementi di stile classicheggiante come le modanature di ordine ionico.
I notevoli sacrifici sostenuti in parte dal popolo e in parte dal Comune, non permisero comunque il completamento dei lavori perchè i costi furono rilevanti e il completamento avvenne solo dopo qualche decennio con l'intervento a lungo sollecitato delle istituzioni.
Nel 1860 fu preposto il Can. De Capraris D. Crescenzo che portò notevoli miglioramenti nel paese natio. Il 3 settembre del 1872 otteneva la consacrazione della Chiesa con Mons. Luigi M. Aguilar-Vescovo di Ariano. A Lui si deve l’istituzione di un Istituto d’istruzione basiliare dell’Istituto dell’Immacolata diretto dal prof. Crescenzo De Capraris. Con il terremoto del 1930 la Chiesa fu in parte distrutta, in particolare la copertura che fu poi realizzata con volte piatte, la cupola e il campanile furono ridimensionati. All’Arciprete Caruso Pasquale è toccato guidare la Parrocchia nella prima metà del novecento, aiutando in qualche modo la comunità di Zungoli a superare una fase molto difficile per le due guerre che hanno interessato l’intero territorio Italiano.
Il terremoto del 1962 provocò lievi danni prontamente riparati nel 1968. A seguito del terremoto del 1980 la Chiesa subì danni alle orditure di copertura. I lavori di riparazione furono ultimati nel 1990 e la Chiesa riaperta al culto il 6 dicembre 1990.
Dopo Don Pasquale Caruso la parrocchia fu affidata ai frati Francescani nell’anno 1973, sono stati parroci Padre Sebastiano Filomena, Padre Giuseppe Ciccarelli, Padre Giulio Palmarozza e Padre Cesare Cavalluzzo. L’ultimo parroco fu Padre Cesare Cavalluzzo.
Dopo la morte di padre Cesare, la parrocchia tornò di nuovo alla Diocesi e Mons. Giovanni D’Alise nominò me, Kizhakel Jaison Jose (Don Giuseppe), Parroco. Cammino con la mia comunità dal 29 Luglio 2007.
CATECHESI
Catechesi : 2015
Catechesi:
Sul Vangelo di Marco: Anno B
Nel corso di un anno non si riesce a leggere tutta la Parola di
dio contenuta nei 73 libri che formano la Bibbia; per questa essa
è distribuita in un ciclo di
tre anni:
Anno A, Anno B e Anno C
Ogni ciclo inizia con la prima domenica di Avvento.
Per la lettura
del Vangelo, specialmente nelle domeniche del Tempo Ordinario, i brani sono
scelti leggendo di seguito un Vangelo:
·
Anno A: viene letto il Vangelo di Matteo
·
Anno B: viene letto il Vangelo di Marco e gli ultimi sei capitoli di Giovanni (come l’anno in corso)
·
Anno C: viene letto il Vangelo di Luca
il vangelo di Giovanni viene letto nel Tempo di Natale, in Quaresima e nel Tempo
di Pasqua.
Nei giorni della settimana il Vangelo è unico mentre la prima
lettura segue un ciclo biennale
secondo gli anni pari (come l’anno
scorso) e gli anni dispari.
Il
Vangelo secondo Marco
Il
Vangelo secondo Marco è un gioiello
nel Nuovo Testamento. Uno dei primi
scritti nella Tradizione Evangelica. Un testo prezioso soprattutto per la catechesi. Un giovane, ma capace di
comunicare la fede che lui ha vissuto già da giovane.
Prima
di entrare nel testo, mi sembra opportuno o necessario conoscere meglio Evangelista
Marco perché il testo è il frutto di uno che ha vissuto nella fede.
Noi
vediamo Gesù con gli occhi di Marco. Sono quattro vangeli scritti, in quattro
comunità diverse, situazione storiche culturale diverse, ma l’unico vangelo ci e testimoniato in
una molteplicità. …
Vorrei
partire da un versetto che è esclusivo del secondo evangelista.
Un versetto che tiene un semplice particolare, lo troviamo al capitolo 14,
51-52. Siamo nel Getsemani quella notte dopo l’ultima cena, quando
arrivano i soldati e arrestano Gesù, “Tutti allora, abbandonarono e fuggirono.
Un giovanetto però lo seguiva rivestito soltanto di un lenzuolo e lo fermarono,
ma egli lascito il lenzuolo fuggi via nudo”.
Poche
parole per delineare una scena decisamente originale. Provate a immaginarla con
um po di fantsia, siamo in una notte pasquale quindi con la luna piena, c è un
buio profondo nel orto geli Ulivi e fra gli olivi illuminati dalla luna piena
si muovano gli uomini, c è un gruppo di Discepoli e Gesù che pregando e i
soldati che lo arrestano. C è un ragazzino con un lenzuolo sulle spalle, che si
nasconde e guarda la scena. Lui non e protagonista del vicende, ma un
spettatore infiltrato, un ragazzino curioso, improvvisamente si sente mettere
le mani a doso, un soldato a scoperto
ma lui veloce si muove nelle mani del soldato resta solo il lenzuolo, il
ragazzino scappa nudo e torna a casa.
Chi
è quel ragazzo? Matteo, Luca e Giovanni ignorano questo particolare. Nessun
altro si racconta un simile dettaglio, chi può essere? I testimoni antichi
hanno suggerito di riconoscervi gli Evangelista stesso.
Chi
può essere se non evangelista, che nessuno aveva visto o notato. Lui sapeva di
esserci, gli altri non hanno visto la sua presenza. E un modo di firmare il testo.
Parlando
una propria esperienza iniziale, io ho un piccolo ruolo ma senza nessuno che mi
ha accorto.
Non
abbiamo documentate notizie sul EV. Marco. Non abbiamo nulla di lui, eccetto, Giovanni
detto Marco suo nome, figlio di una famiglia Sacerdotale di
Gerusalemme. Cugino di Barnaba, discepolo di Pietro e poi di Paolo. Solo questo
informazione bastava per confermare che il autore.
Marco,
quel ragazzino era presente a Getzemani quel notte del arresto. E quel lenzuolo che copriva sul suo corpo
diventa in indizio prezioso. Perché solo i
ricchi utilizzavano le lenzuola, erano elementi rari la gente nella grande
maggioranza dei casi dormiva con i vestiti con stessi abiti di giornata.
I
ricchi potevano permettersi le lenzuola, ora che quel ragazzino figlio di
famiglia ricca, si trovi lì, non si
spiega se non ha seguito il gruppo. In
qualche modo ha conosciuto.
Quindi
l’idea che viene a me, che, nel ultima cena di Gesù sia stata celebrata proprio
nella casa stessa di Marco. Questa una tradizione importante, la casa
di Marco ospito Gesù con i suoi discepoli per l’ultima Cena.
Adesso
capiamo come ..Era una casa Sacerdotale,
il proprietario di quella casa o palazino nella collina, apparteneva alla
classe Aristocratica dei sacerdoti. E molto probabilmente era una
seno, un sacerdote legato al movimento sacerdotale dei seni, perché in quella
zona di Gerusalemme cera il quartiere delle seni, non vivevano tutti in quel
monastero ..ma Gerusalemme abitava in un quartiere un serie di sacerdoti legato
al movimento seno.
Quando
Gesù, ricordate manda due discepoli
a preparare la sala, da come indizio di seguire un uomo che porta un anfora, è un fatto starno perché
portare le anfore del’acqua e tipico lavoro di donne, un uomo con un anfora
d’acqua e un elemento strano, ma in una famiglia sacerdotale sena, che tiene
particolarmente la purità rituale
era opportuno che fosse un uomo.
Soprattutto
sotto
pasqua per avere la garanzia della purità dei cibi. In oltre ricordiamo
che Gesù celebra la pasqua in una data diversa, da quella del tempio,
quando Gesù muore in croce, nel tempio venivano portati gli agnelli quella
sera, che noi chiamiamo venerdì sera sarebbe stata la pasqua
Giudaica di quel’anno.
Nel
primo pomeriggio venivano immolati gli Agnelli, e nella sera venivano cucinati
e mangiati insieme. Ma Gesù è già morto e sepolto, mentre a Gerusalemme
mangiano la cena Pasquale. Quindi Gesù ha celebrato in anticipo, ha fatto un
rito particolare nuovo, strano, non corrispondente a quello del tempio di
Gerusalemme.
La
comunità dei seni operava un
calendario diverso da quello del tempio, e avevano anche altre feste così rispetto a quelle
ufficiali, quindi Gesù fece la pasqua in qualche giorno prima, in una casa del sacerdote Seno, disponibile ad
accogliere quel gruppo di persone per una celebrazione particolare.
Evidentemente quel autorità di Gerusalemme, era favorevole a Gesù, ad ospitare
in casa sua, poi ci conosciamo sacerdote come Nicodemo, Giuseppe d’ Arimatea
che sono nobili, autorevoli, ricchi e potenti, e simpatizzando di Gesù, punto
anche recuperare il corpo.
Come
Nicodemo
e Giuseppe d’Arimatea così anche questo anonimo personaggio Padre di
quel ragazzino di nome Marco era simpatizzante di Gesù, evidentemente cerano
stati i contati o qualche volte potevano essere stati ospiti in quella casa.
E
ragazzino deve avere notato quel gruppo, lui certamente era curioso verso quel
gruppo di uomini, quella sera venuto a celebrare a casa sua, lo vede uscire a
tarda ora, curioso come succede sempre i ragazzi, decise di seguirgli,
ma era già a letto, per non attirare l’attenzione esce fuori solo con un
lenzuolo, e segui a gruppo di Gesù con i suoi discepoli, fino a Getsemani,
Voleva vedere che cosa sta succedente, ci trovo improvvisamente bloccato da un
Soldato, allora lascio il lenzuolo e scappa via, ritorno in casa. Messo a
letto, aveva avuto qualche difficoltà …… perso il lenzuolo ….
Ma
rivelò solo molti anni dopo quando scrivo il vangelo. Di fatto quel ragazzo si
trovo, nella casa sua, la chiesa, perché i discepoli di Gesù avevano chiesto
ospitalità, per una sera, poi infatti con lo spavento del arresto del processo
e della condanna si rifugiarono in quella casa, un luogo di protezione, erano al
sicuro, da quel palazzo perché era i un autorità, sono chiusi in casa, erano paura dei
giudei, però erano sicuri lì.
Il
giorno di Pasqua sono lì,otto giorni
dopo, sono ancora lì, il giorno di
pentecoste cioè dopo 50 giorni, sono
anche lì. Quella casa che ha ospitati momentaneamente diventata la sede
della comunità cristiana. Marco ha trovato a vivere nel primo vaticano.
Casa
sua e diventata la sede della comunità Apostolica, a imperato a conoscere
direttamente a Pietro, Giacomo, Giovanni ……, sono uomini Galilei, venuti a
Gerusalemme per la festa. Sconvolti da quel evento.
In
casa sua il Cristo Risorto ha presentato ai discepoli, in casa sua
esperienza di pentecoste, in casa
sua Maria e le altre donne insieme
con li Apostoli. Ci sono riuniti a Pregare, partendo da lì, li Apostoli sono
uscite a predicare alla gente di Gerusalemme, e in quel primo giorno di
predicazione, ne hanno battezzati 3000, ( cerano li tante vasche per
battezzare, perché i seni particolare la purificazione, anche per immergere nel
acqua per battezzare).
Marco
aveva circa 10 anni, ma vede da
esterno tutto questo, e conosce i protegonisti della storia, ha incontrato Gesù
da lontano, ma incontrato molto da
vicino i Apostoli, essendo la famiglia aristocratico ha studiato, a continuato
a studiare, diciamo era scuola media …
poi vedendo la chiesa che cresce li ha fatto il liceo.
Marco
ha conosciuto i primi passi della chiesa, ha ascoltato le prediche di Pietro, le testimonianze degli altri Apostoli si e
innamorato di questa storia. Anche se Marco apparteneva della famiglia di seno,
ora diventato Cristiano, e rimasto colpito dal personaggio di Gesù.
E ha deciso di Seguirlo.
Quando
la comunità Cristiana cominciò ad alergare, dopo la persecuzione e
morte di Stefano, introno al’anno 36
alcuni di Gerusalemme mandati via, arrivarono ad Antiocchia.
Qui
nacque una bella comunità cristiana, con gente di, non erano Ebraica, a
Gerusalemme diventato un cristiano,si chiama Giuseppe sopranominato Barnaba ,
il quale aveva venduto suo proprietà e aveva dato gli apostoli. Uno dei
esempi migliori di questa condivisione. Barnaba è cugino di Marco.
Marco
il secondo nome, si chiamava Giovanni, gli Atti geli Apostoli presentano così.
E un tipico nome Giovanni, famiglia sacerdotale. Barnaba arriva ad Antiochia e
vede la grazia di Dio, e meraviglia quella nuova comunità che creato. A suo
tempo porterà Paolo ad Antiochia poi con paolo, salirà a Gerusalemme.
E
quando negli 40, 45 circa, torneranno ad Antiochia, porteranno con loro anche
Marco. Sono passati 10, 12 anni, vuol dire adesso Marco ha 20, 22 anni, ormai
un uomo, a quel età uno è già maturo. A 22 anni diventava sacerdote,
presbitero, a affidava un ministero importate,
proprio a quel anno Marco lascia, suo palazzo di
Gerusalemme, e va ad evangelizzare, segue Barnaba e segue Paolo. Li segue anche
il primo viaggio Apostolico, a Cipro,
(nord
Turchia)con
la missione.
Poi
Marco non vuoi seguirgli, a pura ad attraversare le montagne, non sente di
seguire il viaggio troppo pericoloso, e torna in dietro, qualche anno dopo,
quando partano per il secondo viaggio, Paolo
non lo vuole con se, e litica con Barnaba, paolo vuole
persone coraggioso, uno che torna in dietro no lo vuole, allora i due decide
di separarsi, Paolo partirà insieme a Sila, e Barnaba con Marco
ritorna a Cipro.
Così
conosciamo di quest’uomo Marco, lo ritroviamo poi a Roma, al
inizio degli anni 60. Sono passati 30anni suo esperienza
quindi ha quasi 40 anni a Marco. A Roma i primi anni 60 si è trovata, tutta la comunità
Apostolica. Importante, e arrivato Pietro,
c è Paolo prigioniero, arriva Barnaba, ci sono anche Timoteo
e Tito, altri personaggi come Luca, Sivano o Sila.
Marco
in quel ambiente è un uomo prezioso, perché è legato al antico tradizione
Israele, è un Ebreo doc, ha una buona conoscenza della Bibbia, conosce l’Ebraco
tradizionale, ma anche sento di uomo di cultura ha studiato, parla anche
molto bene Greco, era la lingua internazionale. Pietro doveva avere
una grande difficoltà ad esprimersi, un po’ di Greco lo sapeva come erano pescatori
anche per vendere i pesci, quindi ci vuole uno che traduca, interprete di Pietro
o traduttore.
Traduce
in Greco quello che Pietro dice in Aramaico, perché la lingua più parlata a Roma
nel primo secolo era il Greco. La popolazione di Roma
venivano da tutte le parte del mondo, quindi la lingua conosciuti da tutti era
il Greco.
Marco
conosce bene questa lingua, ha visto la predica di Pitero, Paolo,di Barnaba,etc.
Un uomo ideale a mettere scritto una sintesi di questa predica Apostolica. I
vangeli di Mat, Mar, e Lu, meglio capire di Marco. I tre possano guardare un
unico colpo d’occhio.
Infatti
i studiosi chiedono come mai questi tre libri diversi, autori diversi, comunità
diverse a essere così uguali? Come mai così diversi? Ma non si spiega in un
modo facile, i ultimi 200 anni sono stati tanti proposte.
Ma
uno può considerare è di un Francese Profes. Di Università di
Gerusalemme, fatto un sintesi di tre vangeli, da 30 e 36 cera scritto la
sintesi della predicazione in lingua Ebraico o in Armaico, ma non abbiamo
niente di questo.
Una
prima raccolta di predicazione fosse stato. Quando Paolo e Barnaba andarono ad
Antiochia, portarono questo documento, ma lo tradussero in
greco. Perché in Antiochia Aramaico non si capiva. Poi quando Paolo andavano di
nuovo con Silo portarono lo stesso testo, sempre in lingua semetica
e porto Filippo poi venne un altro tradizione, i due furono portati
a Roma, nei primi anni 60 la comunità cristiana, ci
trovava ad avere due testi, molto brevi con somiglianza, il lavoro di Marco,
sarebbe stato mesi insieme, e fatto uno solo con l’origine del tempo.
Quindi
Evangelista fatto i suoi aggiunti di quel testo che era già scritto,
naturalmente Marco con la sua esperienza di tutto, anche con gli Apostoli, c
è Pietro , Paolo altri discepoli che ha nominato prima, a Marco viene dato a
questo incarico. Il nome Marco non era famoso degli altri. Il
libero riporta il nome di Marco, infatti la buona notizia di Gesù secondo Marco.
Ma
proprio evangelista presenta Pietro la sua difficoltà di accettare Gesù. Il suo libro si apre in una
frase “inizio del vangelo di Gesù Cristo
Figlio di Dio”. Cosa vuol dire Inizio del vangelo? Il lavoro di Marco è di “punto
di partenza” è la Buona Notizia è il Figlio di Dio, seconda notizia.
Il
libro che noi chiamiamo secondo Marco, lui è intitolato. Ma vi racconto da dove
è partito la nostra predicazione. Due temi Messia
e Figlio di Dio, quindi evangelista dice al inizio, il suo racconto si fa i
due temi o due parte.
La
prima parte culmina con una professione di Fede, Pietro arriva adire “TU SEI IL CRISTO”, fine della prima parte. A questo
punto Gesù fa un cammino di formazione con i suoi discepoli. La seconda parte culmina con un altro
professione di fede fatta da un centurione, Romano, ai piedi della croce
avendolo visto a quel modo di morire disse, “veramente quest’uomo era Figlio Di Dio”
Il
vangelo di Marco si presenta come con un doppio cammino di fede, la prima
parte obiettivo conoscenza di Gesù, come il Messia, inviato di
Dio, il consacrato, per la salvezza d’Israle. La seconda parte è un cammino
molto più profondo, e arriva la croce, solo attraverso esperienza della morte
di Gesù si puoi arrivare a dire questi è veramente il Figlio di Dio. Perché
Marco scrive da Roma, e scrive per i catecumeni,
cioè per quelli che è volevano essere Cristiani. E andavano a catechismo per
preparasi a ricevere il Battesimo.
Il
vangelo di Marco nasce come testo di catechesi fondamentale. Un Benedettino scrive un commento di Marco, con il
titolo, “Il vangelo di Notte e il vangelo di Vita”. Marco disegna la vita di
Gesù simpatica.
Marco
si vede a quella scena di una
risurrezione, avevamo immaginato a
quel soldato con un lenzuolo in mano non era la stessa cosa il mattino di
pasqua le guardie un fatto custodie del sepolcro hanno solo un lenzuolo. Un
immagine di quel ragazzino corre la notte così
Gesù risorge da quel sepolcro. Che inaugura un mondo nuovo. (Amos also is
there Nudo figge via).
Infatti
Gesù fece la Pasqua a martedì , arresto viene Mercoledì sera, il mattino di
giovedì fu portato da Pilato, lungo tutta la giornata processo romano, il
venerdì mattina presto alle 06.00, ci fu la scelta dei due condennati, condanna
di Gesù per il crocifisso il mattinata, la morte viene la vigilia di Pasqua.
Finito la festa di sabato vanno a casa trova la tomba … vuota
Inizio
del Vangelo di Gesù Cristo Figlio di Dio,
così comincia il testo scritto da Ev.
Marco. Giovane 40 tenne, testimone di qualche momento di Gesù, discepolo e segretario di Pietro, compagno di Paolo in alcuni momento del
ministero, arrivato a Roma al’inizio del anno 60, conoscente della lingua avuto
l’incarico della comunità cristiana di Roma di raccogliere quel primi
scritti e già lavorati, con le memorie di Gesù. Ha messo insieme questo
libretto prezioso, intitolato Gesù il
Cristo e il Figlio di Dio.
Il
suo racconto infatti un cammino di fede che culmina una prima volta con la
professione di fede di Pietro, Tu sei il
Cristo dice il discepolo, e culmine un seconda volta con un centurione
sotto la croce “veramente questo uomo è
il Figlio Di Dio”.
La Pasqua a casa di Marco doveva
essere celebrata il Martedì ?
Noi
abbiamo messo un errore con la
ricostruzione storica, la schema liturgia, di 3 giorni Tridue pasquale, ha messo
per progetto tutta la vicenda.
Ora pensate
se la Cena, fu la sera del Giovedì, che va finire la tarda serata, poi
si esce nel Getsemani, lunga la preghiera, arresto in piena notte,
interrogazione da Anna, trasferimento a Caifa, convocazione del sinedrio,
ascolto dei testimoni, consiglio di giudizio, interpellano Gesù, lo ridano,
schaffegiano, decidano a portare al Pilato, attraversando la città a Pilato,
Pilato esce fuori e interroga, decide di mandare a Erode, di nuovo
attraversando, erode si consulta, rimanda da pilato, lo fa flagellare ci vuole
il tempo per questo no.
Porta
fuori poi la scelta, tra Barnaba e Gesù, lo condanna, vanno a prendere la
croce, sale al calvario …. Per cui questa ippotesi già da molto tempo,
accettata come ricostruzione storica, qualche anno fa papa benedetto in un
Giovedì Santo lo presentò.
Ricostruzione
poterebbe essere così, nella notte di Martedì, Gesù fece la Cena pasquale, fu
arrestato nella notte, al Mercoledì processo giudaico, il mattino di giovedì,
fu portato da Pilato, tutta la giornata ci fu processo Romano, il Venerdì
mattina presto la scelta tra i due ..
Incontro
2
I catecumeni che
ascoltavano questo racconto erano pronti per fare il loro professione di fede battesimale. Forse questo vangelo è stato
scritto proprio per essere le letture di veglia
Pasquale Cristiana, messa della iniziazione cristiana. Un vangelo proclamato la notte di pasqua, un
vangelo consegnato per la vita. Quindi Marco ha raccontato in breve
o sintetico la vicenda terrena di Gesù.
Cominciando del momento del Battesimo, cioè il
momento in cui c è la manifestazione pubblica di Gesù, così viene presentato
agli uomini. Nulla racconta del infanzia
della nascita della crescita, lo presenta adulto, mentre predicava Giovanni il
Battezzatore. E così in pochi versetti Marco introduce il personaggio, riassume
la predicazione di Battista,
racconta molto brevemente il battesimo
dal Signore come momento di presentazione ufficiale.
Brevemente
Marco racconta il periodo del deserto
come preparazione spirituale, tentazione in un modo di essere Messia. Al versetto 14 del primo capitolo, dopo Giovanni fu
arrestato Gesù si reco nella Galilea predicando il Vangelo di Dio e diceva. “il
tempo è computo e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo”.
Dopo l’arresto di Giovanni, inizia, il ministero di Gesù. E inizia come predicazione, come annuncio della bella
notizia di Dio.
Marco
sintetizza in una frase la predicazione di Gesù. Una frase molto importante, e contiene 4 elementi. Due sono affermazioni e due imperativi, anzitutto Gesù annuncia quello che c è, quello che Dio
ha fatto.
Il
tempo e Compiuto, vuol dire, ci siamo, e arrivato il momento giusto, questo è l’occasione buona.
E il momento, è arrivato il regno di Dio.
Colui che governa il cielo e la terra, il regno di Dio è qui perché c è lui,
(eucaristia), Gesù annuncia la presenza del regno di Dio.
Questa
presenza chiede una reazione e Gesù lo presenta con i due imperativi, convertitevi
e Credete. Cambiate mentalità e fidatevi
di questa bella notizia, non predette l’occasione.
Questo è il cuore della predicazione
di Gesù. Marco ha messo proprio all’inizio, perché questo è importante, altri è
la spiegazione.
I
primi 8 capitoli è il prima parte
del racconto, questo 8 capitoli possiamo mettere
in 3 parte per capire meglio. Non è la vita di Gesù, ma alcuni racconti e alcuni detti di Gesù. Un racconto catechistico, formativo e Marco vuole
formare attraverso l’annuncio di quello che Gesù ha fatto.
Questa
organizzazione di materiale è stata pensata Marco, dovremo pensare che viene
messo gli ultimi tre anni del suo ministero. Ci è stato un inizio a Galilea, un trasferimento
a Gerusalemme con lo scontro nei confronti del autorità, passione , morte e racconto della risurrezione.
La
predicazione di Gesù è molto ripetitivo
perché ha cambiato città in Galilea,
passando un sinagoga all’altra,
incontrando gente, ricevendo molte persone, fermandosi con loro e
ripetendo diverse volte gli stessi messaggi, molti sono le guarigione che lui compiute, somigliavano parole,
miracoli.
Quindi dopo un anno, i discepoli non si
capivano chi prima chi dopo, per cui da tutte quelle cose che fatto Gesù, viene
raccontato solo qualcosa.
Quindi
dove la prima comunità cristiana formata veniva raccontato alcuni di quello,
per cui un lettorato come Marco,
prima di scrivere si fa un progetto.
Come racconto questo fatto, Con le materiale che ha disposizione ? Perché
sappiamo bene l’organizzazione di Matteo in un modo, di Luca in altro modo. Ma
Giovanni completamente diverse.
Vuole dire che i quattro con le stesse
materiale che avevano messo in diverso modo.
Hanno
messo la loro intelligenza a
disposizione della predicazione evangelica. La prima parte c è un racconto di vocazione, una serie di episodi,
e una nota negativa di rifiuto, dopo
un noto negativo troviamo di nuovo il racconto di vocazione, una serie di episodi,
(3 volte stesso),con la professione di Pietro nota negativa del incredulità, fine della prima parte. Così prima parte divisa in tre momenti . Noi seguiamo il primo momento della prima
parte.
Dal
capitolo primo versetto 14, fine a cap.
3 versetto 6. Tutto quel momento bello che termina con la decisione della morte di Gesù, (3,6). Già all’inizio
fatto capire uno come questo bisogna fare fuori.
Subito
dopo troviamo un altro sommario, IL
vangelo conosciamo come spezzatino, perché ascoltiamo poco alla volta, bisogna
leggere tutto per capire meglio.
I
primi discepoli in scelta, ma molto
breve, credo che avete notato. Una schema o sintesi, Gesù dice “segiutemi” lasciato tutto e
seguivano. È possibile? Certamente sono stati di più il discorso di Gesù.
Marco
sta dicendo già dall’inizio, Gesù chiama anche tu come i discepoli, lascia tutto e seguitevi, a chi, a quelli del destinatario coloro che preparano
per il battesimo. “Vi farò pescatori di
uomini”, (cacciatori di uomini) Pescare
vuol dire per far morire, ma pescatori di uomini vuol dire per far vivere.
Questo
è un missione del annuncio della
salvezza. Andarono a Cafarnao, così finisce una giornata. Il giorno dopo era il sabato, giorno del ascolto e
preghiera. Gesù si mise ad insegnare,
vuol dire aveva qualche ruolo per questo. Si presenta come un maestro, (in una scuola non può andare chiunque a
insegnare), Quindi Gesù si presenta con un
autorità un maestro, e lo accolgo e lasciano a parlare, perché Sinagoga è
un luogo dove si legge la scrittura, Torà,
leggere puoi spiega.
(Cosa sei venuto qui, per rovinarci, sei
di Nazarth, che centra qui, il indemoniato) Una parola autorevole di Gesù, taci esci sa lui” , tutti rimangono
bocca aperto, cosa sta succedendo, chi è questo? Con autorità. La gente erano
abituati ad ascoltare ma non come questo, la parola e i fatti. (Eg. Politici
dice ma non fa).
Una persona autorevole, convince e
trasmette quella potenza e viene seguito. Gesù non era un uomo autoritario, ma
autorevole, la gente ammirata di lui.
La
sua parola dice e si fa, ecco, l’autorità, quale il primo
miracolo di Gesù? Non mi diec nozze di Cana, ma dovete chiedere, secondo quale
evangelista?. Durante la catechesi a ….. viene questo miracolo. Per Marco ogni
miracolo è un esorcismo, Eg. prima del battesimo).
Finita la liturgia in Sinagoga, vanno a
casa, perché il Sabato è festa, un bel pranzo a Cafarnao. In casa di Simone, la
suocera aveva febbre, ha parlava di
lei, ma una parola che usa spesso, che nota Marco è Subito, vuol dire che non
cè tempo di perdere … il racconto di Marco dinamico o veloce. Un breve racconto di un altro miracolo, venuto
la sera, dopo il tramonto del sole, tutti malati portati da Gesù, Lui
guarì molti.
Al
mattino si alzò, quando era buio, uscito da casa, un luogo deserto e pregava. Il mattino dopo il sabato, è
la Domenica. Gesù un uomo che sta stare con il gente, con tanti, questo è una figura pasquale. I
discepolo dopo avere svegliato dice a Gesù, tutti ti cercano. Gesù dice no, ma. Comincia da capo, Andiamoci
un altro villaggio, Marco racconta un altro segno, la Guarigione di un lebbroso.
Senza
nominare il villaggio, Gesù torna di nuovo a Cafarnao, di nuovo in Sinagoga, in una casa avviene l’episodio, paralitico viene guarito, ti
sono rimessi i tuoi peccati. Come solo dio può perdonare i peccati, chi
credi di essere? Gesù conoscendo il loro
cuore, Gesù invece guarire, dice perdona i peccati.
Perché
costui parla così? “Lui parla di essere
Dio”. Secondo caso un peccatore
convertito, Levi. I farisei lo
rimproverano perché mangia con i peccatori, Gesù propone un altro parola, “non sono i sani … I discepoli di Giovanni facevano un digiuno, invece li criticano, eg. Sposo. 4
disputa. Giorno del sabato i discepoli raccolgono delle spighe, i farisei lo criticano.
In
tutto questo c è sempre i farisei che critica. Gesù dice il sabato è stato per
uomo non uomo per sabato, si e presentato come medico, sposo, adesso dice di
essere signore del sabato. 5 disputa, Gesù guarisce un uomo che
aveva la mano inaridita in giorno di
sabato, farisei contrario, Gesù domanda, e lecito il sabato fare bene o il male
..
Mentre
Gesù parlava vede lui, non quel uomo ha chiesto. In mezzo Gesù chiama vieni
qui, fa vedere a tutti, poi chiede, in giorno di sabato posso guarirlo? Quelli
tacevano, Gesù dice stenti la mano
.. e guarito. Subito i farisei .. contro di lui. Dopo 5 dispute del genere. (A cura di Don Claudio Doglio)
I simboli dei quattro
Evangelisti
Matteo fu simboleggiato nell'uomo alato (o angelo), perché il suo Vangelo
inizia con l'elenco degli uomini antenati di Gesù Messia.
Marco fu simboleggiato nel leone, perché il suo Vangelo comincia
con la predicazione di Giovanni Battista nel deserto, dove c'erano anche bestie
selvatiche.
Luca fu simboleggiato nel bove, perché il suo Vangelo comincia
con la visione di Zaccaria nel tempio, ove si sacrificavano animali come buoi e
pecore.
Giovanni fu simboleggiato nell'aquila, l'occhio che fissa il sole, perché il suo Vangelo si
apre con la contemplazione di Gesù-Dio: "In principio era il
Verbo..." (Gv 1,1).
**********************************************************
30 / 11 / 2014
Prima
Domenica di Avvento B
Catechesi:
Sul Vangelo di Marco: Anno B
Nel corso di un anno non si riesce a leggere tutta la Parola di
dio contenuta nei 73 libri che formano la Bibbia; per questa essa
è distribuita in un ciclo di
tre anni:
Anno A, Anno B e Anno C
Ogni ciclo inizia con la prima domenica di Avvento.
Per la lettura
del Vangelo, specialmente nelle domeniche del Tempo Ordinario, i brani sono
scelti leggendo di seguito un Vangelo:
·
Anno A: viene letto il Vangelo di Matteo
·
Anno B: viene letto il Vangelo di Marco e gli ultimi sei capitoli di Giovanni (come l’anno in corso)
·
Anno C: viene letto il Vangelo di Luca
il vangelo di Giovanni viene letto nel Tempo di Natale, in Quaresima e nel Tempo
di Pasqua.
Nei giorni della settimana il Vangelo è unico mentre la prima
lettura segue un ciclo biennale
secondo gli anni pari (come l’anno
scorso) e gli anni dispari.
Il
Vangelo secondo Marco
Il
Vangelo secondo Marco è un gioiello
nel Nuovo Testamento. Uno dei primi
scritti nella Tradizione Evangelica. Un testo prezioso soprattutto per la catechesi. Un giovane, ma capace di
comunicare la fede che lui ha vissuto già da giovane.
Prima
di entrare nel testo, mi sembra opportuno o necessario conoscere meglio Evangelista
Marco perché il testo è il frutto di uno che ha vissuto nella fede.
Noi
vediamo Gesù con gli occhi di Marco. Sono quattro vangeli scritti, in quattro
comunità diverse, situazione storiche culturale diverse, ma l’unico vangelo ci e testimoniato in
una molteplicità. …
Vorrei
partire da un versetto che è esclusivo del secondo evangelista.
Un versetto che tiene un semplice particolare, lo troviamo al capitolo 14,
51-52. Siamo nel Getsemani quella notte dopo l’ultima cena, quando
arrivano i soldati e arrestano Gesù, “Tutti allora, abbandonarono e fuggirono.
Un giovanetto però lo seguiva rivestito soltanto di un lenzuolo e lo fermarono,
ma egli lascito il lenzuolo fuggi via nudo”.
Poche
parole per delineare una scena decisamente originale. Provate a immaginarla con
um po di fantsia, siamo in una notte pasquale quindi con la luna piena, c è un
buio profondo nel orto geli Ulivi e fra gli olivi illuminati dalla luna piena
si muovano gli uomini, c è un gruppo di Discepoli e Gesù che pregando e i
soldati che lo arrestano. C è un ragazzino con un lenzuolo sulle spalle, che si
nasconde e guarda la scena. Lui non e protagonista del vicende, ma un
spettatore infiltrato, un ragazzino curioso, improvvisamente si sente mettere
le mani a doso, un soldato a scoperto
ma lui veloce si muove nelle mani del soldato resta solo il lenzuolo, il
ragazzino scappa nudo e torna a casa.
Chi
è quel ragazzo? Matteo, Luca e Giovanni ignorano questo particolare. Nessun
altro si racconta un simile dettaglio, chi può essere? I testimoni antichi
hanno suggerito di riconoscervi gli Evangelista stesso.
Chi
può essere se non evangelista, che nessuno aveva visto o notato. Lui sapeva di
esserci, gli altri non hanno visto la sua presenza. E un modo di firmare il testo.
Parlando
una propria esperienza iniziale, io ho un piccolo ruolo ma senza nessuno che mi
ha accorto.
Non
abbiamo documentate notizie sul EV. Marco. Non abbiamo nulla di lui, eccetto, Giovanni
detto Marco suo nome, figlio di una famiglia Sacerdotale di
Gerusalemme. Cugino di Barnaba, discepolo di Pietro e poi di Paolo. Solo questo
informazione bastava per confermare che il autore.
Marco,
quel ragazzino era presente a Getzemani quel notte del arresto. E quel lenzuolo che copriva sul suo corpo
diventa in indizio prezioso. Perché solo i
ricchi utilizzavano le lenzuola, erano elementi rari la gente nella grande
maggioranza dei casi dormiva con i vestiti con stessi abiti di giornata.
I
ricchi potevano permettersi le lenzuola, ora che quel ragazzino figlio di
famiglia ricca, si trovi lì, non si
spiega se non ha seguito il gruppo. In
qualche modo ha conosciuto.
Quindi
l’idea che viene a me, che, nel ultima cena di Gesù sia stata celebrata proprio
nella casa stessa di Marco. Questa una tradizione importante, la casa
di Marco ospito Gesù con i suoi discepoli per l’ultima Cena.
Adesso
capiamo come ..Era una casa Sacerdotale,
il proprietario di quella casa o palazino nella collina, apparteneva alla
classe Aristocratica dei sacerdoti. E molto probabilmente era una
seno, un sacerdote legato al movimento sacerdotale dei seni, perché in quella
zona di Gerusalemme cera il quartiere delle seni, non vivevano tutti in quel
monastero ..ma Gerusalemme abitava in un quartiere un serie di sacerdoti legato
al movimento seno.
Quando
Gesù, ricordate manda due discepoli
a preparare la sala, da come indizio di seguire un uomo che porta un anfora, è un fatto starno perché
portare le anfore del’acqua e tipico lavoro di donne, un uomo con un anfora
d’acqua e un elemento strano, ma in una famiglia sacerdotale sena, che tiene
particolarmente la purità rituale
era opportuno che fosse un uomo.
Soprattutto
sotto
pasqua per avere la garanzia della purità dei cibi. In oltre ricordiamo
che Gesù celebra la pasqua in una data diversa, da quella del tempio,
quando Gesù muore in croce, nel tempio venivano portati gli agnelli quella
sera, che noi chiamiamo venerdì sera sarebbe stata la pasqua
Giudaica di quel’anno.
Nel
primo pomeriggio venivano immolati gli Agnelli, e nella sera venivano cucinati
e mangiati insieme. Ma Gesù è già morto e sepolto, mentre a Gerusalemme
mangiano la cena Pasquale. Quindi Gesù ha celebrato in anticipo, ha fatto un
rito particolare nuovo, strano, non corrispondente a quello del tempio di
Gerusalemme.
La
comunità dei seni operava un
calendario diverso da quello del tempio, e avevano anche altre feste così rispetto a quelle
ufficiali, quindi Gesù fece la pasqua in qualche giorno prima, in una casa del sacerdote Seno, disponibile ad
accogliere quel gruppo di persone per una celebrazione particolare.
Evidentemente quel autorità di Gerusalemme, era favorevole a Gesù, ad ospitare
in casa sua, poi ci conosciamo sacerdote come Nicodemo, Giuseppe d’ Arimatea
che sono nobili, autorevoli, ricchi e potenti, e simpatizzando di Gesù, punto
anche recuperare il corpo.
Come
Nicodemo
e Giuseppe d’Arimatea così anche questo anonimo personaggio Padre di
quel ragazzino di nome Marco era simpatizzante di Gesù, evidentemente cerano
stati i contati o qualche volte potevano essere stati ospiti in quella casa.
E
ragazzino deve avere notato quel gruppo, lui certamente era curioso verso quel
gruppo di uomini, quella sera venuto a celebrare a casa sua, lo vede uscire a
tarda ora, curioso come succede sempre i ragazzi, decise di seguirgli,
ma era già a letto, per non attirare l’attenzione esce fuori solo con un
lenzuolo, e segui a gruppo di Gesù con i suoi discepoli, fino a Getsemani,
Voleva vedere che cosa sta succedente, ci trovo improvvisamente bloccato da un
Soldato, allora lascio il lenzuolo e scappa via, ritorno in casa. Messo a
letto, aveva avuto qualche difficoltà …… perso il lenzuolo ….
Ma
rivelò solo molti anni dopo quando scrivo il vangelo. Di fatto quel ragazzo si
trovo, nella casa sua, la chiesa, perché i discepoli di Gesù avevano chiesto
ospitalità, per una sera, poi infatti con lo spavento del arresto del processo
e della condanna si rifugiarono in quella casa, un luogo di protezione, erano al
sicuro, da quel palazzo perché era i un autorità, sono chiusi in casa, erano paura dei
giudei, però erano sicuri lì.
Il
giorno di Pasqua sono lì,otto giorni
dopo, sono ancora lì, il giorno di
pentecoste cioè dopo 50 giorni, sono
anche lì. Quella casa che ha ospitati momentaneamente diventata la sede
della comunità cristiana. Marco ha trovato a vivere nel primo vaticano.
Casa
sua e diventata la sede della comunità Apostolica, a imperato a conoscere
direttamente a Pietro, Giacomo, Giovanni ……, sono uomini Galilei, venuti a
Gerusalemme per la festa. Sconvolti da quel evento.
In
casa sua il Cristo Risorto ha presentato ai discepoli, in casa sua
esperienza di pentecoste, in casa
sua Maria e le altre donne insieme
con li Apostoli. Ci sono riuniti a Pregare, partendo da lì, li Apostoli sono
uscite a predicare alla gente di Gerusalemme, e in quel primo giorno di
predicazione, ne hanno battezzati 3000, ( cerano li tante vasche per
battezzare, perché i seni particolare la purificazione, anche per immergere nel
acqua per battezzare).
Marco
aveva circa 10 anni, ma vede da
esterno tutto questo, e conosce i protegonisti della storia, ha incontrato Gesù
da lontano, ma incontrato molto da
vicino i Apostoli, essendo la famiglia aristocratico ha studiato, a continuato
a studiare, diciamo era scuola media …
poi vedendo la chiesa che cresce li ha fatto il liceo.
Marco
ha conosciuto i primi passi della chiesa, ha ascoltato le prediche di Pietro, le testimonianze degli altri Apostoli si e
innamorato di questa storia. Anche se Marco apparteneva della famiglia di seno,
ora diventato Cristiano, e rimasto colpito dal personaggio di Gesù.
E ha deciso di Seguirlo.
Quando
la comunità Cristiana cominciò ad alergare, dopo la persecuzione e
morte di Stefano, introno al’anno 36
alcuni di Gerusalemme mandati via, arrivarono ad Antiocchia.
Qui
nacque una bella comunità cristiana, con gente di, non erano Ebraica, a
Gerusalemme diventato un cristiano,si chiama Giuseppe sopranominato Barnaba ,
il quale aveva venduto suo proprietà e aveva dato gli apostoli. Uno dei
esempi migliori di questa condivisione. Barnaba è cugino di Marco.
Marco
il secondo nome, si chiamava Giovanni, gli Atti geli Apostoli presentano così.
E un tipico nome Giovanni, famiglia sacerdotale. Barnaba arriva ad Antiochia e
vede la grazia di Dio, e meraviglia quella nuova comunità che creato. A suo
tempo porterà Paolo ad Antiochia poi con paolo, salirà a Gerusalemme.
E
quando negli 40, 45 circa, torneranno ad Antiochia, porteranno con loro anche
Marco. Sono passati 10, 12 anni, vuol dire adesso Marco ha 20, 22 anni, ormai
un uomo, a quel età uno è già maturo. A 22 anni diventava sacerdote,
presbitero, a affidava un ministero importate,
proprio a quel anno Marco lascia, suo palazzo di
Gerusalemme, e va ad evangelizzare, segue Barnaba e segue Paolo. Li segue anche
il primo viaggio Apostolico, a Cipro,
(nord
Turchia)con
la missione.
Poi
Marco non vuoi seguirgli, a pura ad attraversare le montagne, non sente di
seguire il viaggio troppo pericoloso, e torna in dietro, qualche anno dopo,
quando partano per il secondo viaggio, Paolo
non lo vuole con se, e litica con Barnaba, paolo vuole
persone coraggioso, uno che torna in dietro no lo vuole, allora i due decide
di separarsi, Paolo partirà insieme a Sila, e Barnaba con Marco
ritorna a Cipro.
Così
conosciamo di quest’uomo Marco, lo ritroviamo poi a Roma, al
inizio degli anni 60. Sono passati 30anni suo esperienza
quindi ha quasi 40 anni a Marco. A Roma i primi anni 60 si è trovata, tutta la comunità
Apostolica. Importante, e arrivato Pietro,
c è Paolo prigioniero, arriva Barnaba, ci sono anche Timoteo
e Tito, altri personaggi come Luca, Sivano o Sila.
Marco
in quel ambiente è un uomo prezioso, perché è legato al antico tradizione
Israele, è un Ebreo doc, ha una buona conoscenza della Bibbia, conosce l’Ebraco
tradizionale, ma anche sento di uomo di cultura ha studiato, parla anche
molto bene Greco, era la lingua internazionale. Pietro doveva avere
una grande difficoltà ad esprimersi, un po’ di Greco lo sapeva come erano pescatori
anche per vendere i pesci, quindi ci vuole uno che traduca, interprete di Pietro
o traduttore.
Traduce
in Greco quello che Pietro dice in Aramaico, perché la lingua più parlata a Roma
nel primo secolo era il Greco. La popolazione di Roma
venivano da tutte le parte del mondo, quindi la lingua conosciuti da tutti era
il Greco.
Marco
conosce bene questa lingua, ha visto la predica di Pitero, Paolo,di Barnaba,etc.
Un uomo ideale a mettere scritto una sintesi di questa predica Apostolica. I
vangeli di Mat, Mar, e Lu, meglio capire di Marco. I tre possano guardare un
unico colpo d’occhio.
Infatti
i studiosi chiedono come mai questi tre libri diversi, autori diversi, comunità
diverse a essere così uguali? Come mai così diversi? Ma non si spiega in un
modo facile, i ultimi 200 anni sono stati tanti proposte.
Ma
uno può considerare è di un Francese Profes. Di Università di
Gerusalemme, fatto un sintesi di tre vangeli, da 30 e 36 cera scritto la
sintesi della predicazione in lingua Ebraico o in Armaico, ma non abbiamo
niente di questo.
Una
prima raccolta di predicazione fosse stato. Quando Paolo e Barnaba andarono ad
Antiochia, portarono questo documento, ma lo tradussero in
greco. Perché in Antiochia Aramaico non si capiva. Poi quando Paolo andavano di
nuovo con Silo portarono lo stesso testo, sempre in lingua semetica
e porto Filippo poi venne un altro tradizione, i due furono portati
a Roma, nei primi anni 60 la comunità cristiana, ci
trovava ad avere due testi, molto brevi con somiglianza, il lavoro di Marco,
sarebbe stato mesi insieme, e fatto uno solo con l’origine del tempo.
Quindi
Evangelista fatto i suoi aggiunti di quel testo che era già scritto,
naturalmente Marco con la sua esperienza di tutto, anche con gli Apostoli, c
è Pietro , Paolo altri discepoli che ha nominato prima, a Marco viene dato a
questo incarico. Il nome Marco non era famoso degli altri. Il
libero riporta il nome di Marco, infatti la buona notizia di Gesù secondo Marco.
Ma
proprio evangelista presenta Pietro la sua difficoltà di accettare Gesù. Il suo libro si apre in una
frase “inizio del vangelo di Gesù Cristo
Figlio di Dio”. Cosa vuol dire Inizio del vangelo? Il lavoro di Marco è di “punto
di partenza” è la Buona Notizia è il Figlio di Dio, seconda notizia.
Il
libro che noi chiamiamo secondo Marco, lui è intitolato. Ma vi racconto da dove
è partito la nostra predicazione. Due temi Messia
e Figlio di Dio, quindi evangelista dice al inizio, il suo racconto si fa i
due temi o due parte.
La
prima parte culmina con una professione di Fede, Pietro arriva adire “TU SEI IL CRISTO”, fine della prima parte. A questo
punto Gesù fa un cammino di formazione con i suoi discepoli. La seconda parte culmina con un altro
professione di fede fatta da un centurione, Romano, ai piedi della croce
avendolo visto a quel modo di morire disse, “veramente quest’uomo era Figlio Di Dio”
Il
vangelo di Marco si presenta come con un doppio cammino di fede, la prima
parte obiettivo conoscenza di Gesù, come il Messia, inviato di
Dio, il consacrato, per la salvezza d’Israle. La seconda parte è un cammino
molto più profondo, e arriva la croce, solo attraverso esperienza della morte
di Gesù si puoi arrivare a dire questi è veramente il Figlio di Dio. Perché
Marco scrive da Roma, e scrive per i catecumeni,
cioè per quelli che è volevano essere Cristiani. E andavano a catechismo per
preparasi a ricevere il Battesimo.
Il
vangelo di Marco nasce come testo di catechesi fondamentale. Un Benedettino scrive un commento di Marco, con il
titolo, “Il vangelo di Notte e il vangelo di Vita”. Marco disegna la vita di
Gesù simpatica.
Marco
si vede a quella scena di una
risurrezione, avevamo immaginato a
quel soldato con un lenzuolo in mano non era la stessa cosa il mattino di
pasqua le guardie un fatto custodie del sepolcro hanno solo un lenzuolo. Un
immagine di quel ragazzino corre la notte così
Gesù risorge da quel sepolcro. Che inaugura un mondo nuovo. (Amos also is
there Nudo figge via).
Infatti
Gesù fece la Pasqua a martedì , arresto viene Mercoledì sera, il mattino di
giovedì fu portato da Pilato, lungo tutta la giornata processo romano, il
venerdì mattina presto alle 06.00, ci fu la scelta dei due condennati, condanna
di Gesù per il crocifisso il mattinata, la morte viene la vigilia di Pasqua.
Finito la festa di sabato vanno a casa trova la tomba … vuota
Inizio
del Vangelo di Gesù Cristo Figlio di Dio,
così comincia il testo scritto da Ev.
Marco. Giovane 40 tenne, testimone di qualche momento di Gesù, discepolo e segretario di Pietro, compagno di Paolo in alcuni momento del
ministero, arrivato a Roma al’inizio del anno 60, conoscente della lingua avuto
l’incarico della comunità cristiana di Roma di raccogliere quel primi
scritti e già lavorati, con le memorie di Gesù. Ha messo insieme questo
libretto prezioso, intitolato Gesù il
Cristo e il Figlio di Dio.
Il
suo racconto infatti un cammino di fede che culmina una prima volta con la
professione di fede di Pietro, Tu sei il
Cristo dice il discepolo, e culmine un seconda volta con un centurione
sotto la croce “veramente questo uomo è
il Figlio Di Dio”.
La Pasqua a casa di Marco doveva
essere celebrata il Martedì ?
Noi
abbiamo messo un errore con la
ricostruzione storica, la schema liturgia, di 3 giorni Tridue pasquale, ha messo
per progetto tutta la vicenda.
Ora pensate
se la Cena, fu la sera del Giovedì, che va finire la tarda serata, poi
si esce nel Getsemani, lunga la preghiera, arresto in piena notte,
interrogazione da Anna, trasferimento a Caifa, convocazione del sinedrio,
ascolto dei testimoni, consiglio di giudizio, interpellano Gesù, lo ridano,
schaffegiano, decidano a portare al Pilato, attraversando la città a Pilato,
Pilato esce fuori e interroga, decide di mandare a Erode, di nuovo
attraversando, erode si consulta, rimanda da pilato, lo fa flagellare ci vuole
il tempo per questo no.
Porta
fuori poi la scelta, tra Barnaba e Gesù, lo condanna, vanno a prendere la
croce, sale al calvario …. Per cui questa ippotesi già da molto tempo,
accettata come ricostruzione storica, qualche anno fa papa benedetto in un
Giovedì Santo lo presentò.
Ricostruzione
poterebbe essere così, nella notte di Martedì, Gesù fece la Cena pasquale, fu
arrestato nella notte, al Mercoledì processo giudaico, il mattino di giovedì,
fu portato da Pilato, tutta la giornata ci fu processo Romano, il Venerdì
mattina presto la scelta tra i due ..
Incontro
2
I catecumeni che
ascoltavano questo racconto erano pronti per fare il loro professione di fede battesimale. Forse questo vangelo è stato
scritto proprio per essere le letture di veglia
Pasquale Cristiana, messa della iniziazione cristiana. Un vangelo proclamato la notte di pasqua, un
vangelo consegnato per la vita. Quindi Marco ha raccontato in breve
o sintetico la vicenda terrena di Gesù.
Cominciando del momento del Battesimo, cioè il
momento in cui c è la manifestazione pubblica di Gesù, così viene presentato
agli uomini. Nulla racconta del infanzia
della nascita della crescita, lo presenta adulto, mentre predicava Giovanni il
Battezzatore. E così in pochi versetti Marco introduce il personaggio, riassume
la predicazione di Battista,
racconta molto brevemente il battesimo
dal Signore come momento di presentazione ufficiale.
Brevemente
Marco racconta il periodo del deserto
come preparazione spirituale, tentazione in un modo di essere Messia. Al versetto 14 del primo capitolo, dopo Giovanni fu
arrestato Gesù si reco nella Galilea predicando il Vangelo di Dio e diceva. “il
tempo è computo e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo”.
Dopo l’arresto di Giovanni, inizia, il ministero di Gesù. E inizia come predicazione, come annuncio della bella
notizia di Dio.
Marco
sintetizza in una frase la predicazione di Gesù. Una frase molto importante, e contiene 4 elementi. Due sono affermazioni e due imperativi, anzitutto Gesù annuncia quello che c è, quello che Dio
ha fatto.
Il
tempo e Compiuto, vuol dire, ci siamo, e arrivato il momento giusto, questo è l’occasione buona.
E il momento, è arrivato il regno di Dio.
Colui che governa il cielo e la terra, il regno di Dio è qui perché c è lui,
(eucaristia), Gesù annuncia la presenza del regno di Dio.
Questa
presenza chiede una reazione e Gesù lo presenta con i due imperativi, convertitevi
e Credete. Cambiate mentalità e fidatevi
di questa bella notizia, non predette l’occasione.
Questo è il cuore della predicazione
di Gesù. Marco ha messo proprio all’inizio, perché questo è importante, altri è
la spiegazione.
I
primi 8 capitoli è il prima parte
del racconto, questo 8 capitoli possiamo mettere
in 3 parte per capire meglio. Non è la vita di Gesù, ma alcuni racconti e alcuni detti di Gesù. Un racconto catechistico, formativo e Marco vuole
formare attraverso l’annuncio di quello che Gesù ha fatto.
Questa
organizzazione di materiale è stata pensata Marco, dovremo pensare che viene
messo gli ultimi tre anni del suo ministero. Ci è stato un inizio a Galilea, un trasferimento
a Gerusalemme con lo scontro nei confronti del autorità, passione , morte e racconto della risurrezione.
La
predicazione di Gesù è molto ripetitivo
perché ha cambiato città in Galilea,
passando un sinagoga all’altra,
incontrando gente, ricevendo molte persone, fermandosi con loro e
ripetendo diverse volte gli stessi messaggi, molti sono le guarigione che lui compiute, somigliavano parole,
miracoli.
Quindi dopo un anno, i discepoli non si
capivano chi prima chi dopo, per cui da tutte quelle cose che fatto Gesù, viene
raccontato solo qualcosa.
Quindi
dove la prima comunità cristiana formata veniva raccontato alcuni di quello,
per cui un lettorato come Marco,
prima di scrivere si fa un progetto.
Come racconto questo fatto, Con le materiale che ha disposizione ? Perché
sappiamo bene l’organizzazione di Matteo in un modo, di Luca in altro modo. Ma
Giovanni completamente diverse.
Vuole dire che i quattro con le stesse
materiale che avevano messo in diverso modo.
Hanno
messo la loro intelligenza a
disposizione della predicazione evangelica. La prima parte c è un racconto di vocazione, una serie di episodi,
e una nota negativa di rifiuto, dopo
un noto negativo troviamo di nuovo il racconto di vocazione, una serie di episodi,
(3 volte stesso),con la professione di Pietro nota negativa del incredulità, fine della prima parte. Così prima parte divisa in tre momenti . Noi seguiamo il primo momento della prima
parte.
Dal
capitolo primo versetto 14, fine a cap.
3 versetto 6. Tutto quel momento bello che termina con la decisione della morte di Gesù, (3,6). Già all’inizio
fatto capire uno come questo bisogna fare fuori.
Subito
dopo troviamo un altro sommario, IL
vangelo conosciamo come spezzatino, perché ascoltiamo poco alla volta, bisogna
leggere tutto per capire meglio.
I
primi discepoli in scelta, ma molto
breve, credo che avete notato. Una schema o sintesi, Gesù dice “segiutemi” lasciato tutto e
seguivano. È possibile? Certamente sono stati di più il discorso di Gesù.
Marco
sta dicendo già dall’inizio, Gesù chiama anche tu come i discepoli, lascia tutto e seguitevi, a chi, a quelli del destinatario coloro che preparano
per il battesimo. “Vi farò pescatori di
uomini”, (cacciatori di uomini) Pescare
vuol dire per far morire, ma pescatori di uomini vuol dire per far vivere.
Questo
è un missione del annuncio della
salvezza. Andarono a Cafarnao, così finisce una giornata. Il giorno dopo era il sabato, giorno del ascolto e
preghiera. Gesù si mise ad insegnare,
vuol dire aveva qualche ruolo per questo. Si presenta come un maestro, (in una scuola non può andare chiunque a
insegnare), Quindi Gesù si presenta con un
autorità un maestro, e lo accolgo e lasciano a parlare, perché Sinagoga è
un luogo dove si legge la scrittura, Torà,
leggere puoi spiega.
(Cosa sei venuto qui, per rovinarci, sei
di Nazarth, che centra qui, il indemoniato) Una parola autorevole di Gesù, taci esci sa lui” , tutti rimangono
bocca aperto, cosa sta succedendo, chi è questo? Con autorità. La gente erano
abituati ad ascoltare ma non come questo, la parola e i fatti. (Eg. Politici
dice ma non fa).
Una persona autorevole, convince e
trasmette quella potenza e viene seguito. Gesù non era un uomo autoritario, ma
autorevole, la gente ammirata di lui.
La
sua parola dice e si fa, ecco, l’autorità, quale il primo
miracolo di Gesù? Non mi diec nozze di Cana, ma dovete chiedere, secondo quale
evangelista?. Durante la catechesi a ….. viene questo miracolo. Per Marco ogni
miracolo è un esorcismo, Eg. prima del battesimo).
Finita la liturgia in Sinagoga, vanno a
casa, perché il Sabato è festa, un bel pranzo a Cafarnao. In casa di Simone, la
suocera aveva febbre, ha parlava di
lei, ma una parola che usa spesso, che nota Marco è Subito, vuol dire che non
cè tempo di perdere … il racconto di Marco dinamico o veloce. Un breve racconto di un altro miracolo, venuto
la sera, dopo il tramonto del sole, tutti malati portati da Gesù, Lui
guarì molti.
Al
mattino si alzò, quando era buio, uscito da casa, un luogo deserto e pregava. Il mattino dopo il sabato, è
la Domenica. Gesù un uomo che sta stare con il gente, con tanti, questo è una figura pasquale. I
discepolo dopo avere svegliato dice a Gesù, tutti ti cercano. Gesù dice no, ma. Comincia da capo, Andiamoci
un altro villaggio, Marco racconta un altro segno, la Guarigione di un lebbroso.
Senza
nominare il villaggio, Gesù torna di nuovo a Cafarnao, di nuovo in Sinagoga, in una casa avviene l’episodio, paralitico viene guarito, ti
sono rimessi i tuoi peccati. Come solo dio può perdonare i peccati, chi
credi di essere? Gesù conoscendo il loro
cuore, Gesù invece guarire, dice perdona i peccati.
Perché
costui parla così? “Lui parla di essere
Dio”. Secondo caso un peccatore
convertito, Levi. I farisei lo
rimproverano perché mangia con i peccatori, Gesù propone un altro parola, “non sono i sani … I discepoli di Giovanni facevano un digiuno, invece li criticano, eg. Sposo. 4
disputa. Giorno del sabato i discepoli raccolgono delle spighe, i farisei lo criticano.
In
tutto questo c è sempre i farisei che critica. Gesù dice il sabato è stato per
uomo non uomo per sabato, si e presentato come medico, sposo, adesso dice di
essere signore del sabato. 5 disputa, Gesù guarisce un uomo che
aveva la mano inaridita in giorno di
sabato, farisei contrario, Gesù domanda, e lecito il sabato fare bene o il male
..
Mentre
Gesù parlava vede lui, non quel uomo ha chiesto. In mezzo Gesù chiama vieni
qui, fa vedere a tutti, poi chiede, in giorno di sabato posso guarirlo? Quelli
tacevano, Gesù dice stenti la mano
.. e guarito. Subito i farisei .. contro di lui. Dopo 5 dispute del genere.
I simboli dei quattro
Evangelisti
Matteo fu simboleggiato nell'uomo alato (o angelo), perché il suo Vangelo
inizia con l'elenco degli uomini antenati di Gesù Messia.
Marco fu simboleggiato nel leone, perché il suo Vangelo comincia
con la predicazione di Giovanni Battista nel deserto, dove c'erano anche bestie
selvatiche.
Luca fu simboleggiato nel bove, perché il suo Vangelo comincia
con la visione di Zaccaria nel tempio, ove si sacrificavano animali come buoi e
pecore.
Giovanni fu simboleggiato nell'aquila, l'occhio che fissa il sole, perché il suo Vangelo si
apre con la contemplazione di Gesù-Dio: "In principio era il
Verbo..." (Gv 1,1).
Martedì 12 Novembre
2014, Ore 20.30 in Chiesa Madre ci sarà Catechesi sul Vangelo di Marco, siete
tutti invitati, Don Giuseppe.
(Cura di Don Claudio Doglio)
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Anno A
Durante il periodo di Avvento ci sarà un catechesi aperto a tutti, ogni Mercoledì alle ore 20.30 in chiesa Madre,
- Ogni Mercoledì alle ore 18.00 Catechismo per i Cresimandi del Primo Anno
- Ogni Giovedì alle ore 16.30 Catechismo settimanale per i ragazzi di V Elementare , Seconda Media e Terza media.
- Ogni Venerdì alle ore 18.00 Catechismo per i Cresimandi del Secondo Anno.
- Ogni Sabato alle ore 15.00 catechismo settimanale per i bambini : primo, secondo, terzo , quarta elementare e la prima Media.
Catechesi
sul Avvento (Matteo)
Anno
A
Evangelista Matteo scrisse il primo
vangelo, forse tra gli anni 40 e 50, in Palestina, per i cristiani
convertiti dal giudaismo, in aramaico, la lingua comune in Palestina ai tempi
di Gesù, ma di esso non abbiamo traccia. A noi, invece è giunto il testo greco
di Matteo, scritto probabilmente nel decennio che va dal 70 all’80 d.C.
Questa struttura fondamentale (i 5
discorsi) è preceduta da due blocchi importanti: il vangelo dell’infanzia (cc. 1-2) e la presentazione di Gesù in pubblico:
battesimo e tentazioni (cc. 3-4).
I cinque sono: il discorso della montagna, tutto
imperniato sulla "nuova giustizia"dei cristiani (capp.5-6-7);
il
discorso missionario, relativo agli inviati del regno (cap.10);
il
discorso in parabole, concernente il progetto del regno (cap.13);
il discorso ecclesiale, che riguarda la comunità dei discepoli
(cap.18);
il discorso escatologico, in cui troviamo la manifestazione del
regno e la crisi della fine (capp.24-25).
L'autore ha disposto gli
insegnamenti di Gesù in cinque
sezioni: il discorso o sermone della montagna
(5-7), il discorso della missione (10),
la raccolta di parabole (13), le
istruzioni per la comunità o ecclesiale(18)
e infine gli insegnamenti sul futuro
(24-25).
01.Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio
di Abramo.
Sia Matteo che Luca parlano del
concepimento e della nascita di Gesù e di alcuni eventi che seguirono la
nascita.
La genealogia è divisa in
tre blocchi di 14 nomi ciascuno e i capisaldi di questa triplice divisione sono
Abramo, Davide e l’esilio.
Giuseppe è la figura centrale e attiva in
Matteo. Giuseppe è chiamato “giusto”.
02. La visita dei Magi
L’arrivo dei Magi, guidati dalla stella[6], che li conduce a Betlemme[7], è il segno che Gesù compie le
promesse antiche,
03. Fuga in Egitto
e strage degli innocenti
la vera storia di Israele comincia con
l’uscita
dall’Egitto, e Gesù è presentato da Matteo come colui che attua di
nuovo nella sua vita le fasi storiche d’Israele, egli è infatti il nuovo
Israele.
04. Ritorno
dall'Egitto e dimora a Nazaret
05. Predicazione di
Giovanni Battista
L’annuncio del Regno
Tutti gli evangelisti parlano
dell’attività del Battista come una preparazione a quella di Gesù.
“Convertitevi perché il Regno di Dio è
vicino” (4,17).
Come il ministero del Battista è introdotto con un riferimento a Is (40,3),
così anche il ministero di Gesù (Is 4, 14-15). C’è dunque una continuità fra i
due personaggi e le due predicazioni. “cambiamento di mente”;
06. Battesimo di
Gesù
Il battesimo nel Giordano da
parte di Giovanni è un evento significativo nella vita di Gesù. E’ il primo atto pubblico che egli compie da quando
avverte la voce dello Spirito che lo chiama ad annunziare
la buona novella ai poveri,
07. Tentazione nel deserto
08. Ritorno in
Galilea
Gesù inizia la sua missione in continuità ideale con il
Battista: “convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino”.
09. Chiamata dei
primi quattro discepoli
Nella storia del cristianesimo, il
Vangelo di Matteo, è stato senz’altro il vangelo più popolare, più letto e commentato e, anche se quello
di Marco è considerato il primo in origine cronologico.
10. Discorso della Montagna
- Le beatitudini sono una proclamazione
messianica, un annuncio che il Regno di Dio è arrivato.
I profeti hanno descritto il tempo
messianico come il tempo dei poveri, degli affamati, dei perseguitati, degli
inutili. Gesù proclama che questo tempo è arrivato.
C’è un
secondo aspetto: con le beatitudini Gesù non solo proclama che il tempo
messianico è arrivato, ma proclama che il Regno è arrivato per tutti, che di
fronte all’amore di Dio non ci sono i vicini e i lontani, non ci sono
emarginati: anzi, coloro che noi abbiamo emarginato sono i primi.
la vita di Cristo dimostra che i
poveri sono beati, perché essi sono al centro del regno
10. il discorso missionario
Il discorso missionario (cap.10)
Alcuni miracoli e la
chiamata di Matteo introducono il discorso missionario. Ne emergono due insegnamenti:
- i miracoli
si rivolgono spesso ai pagani, e
agli esclusi e Gesù frequenta
normalmente i pubblicani “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i
malati…Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori” (9, 12-13).
Il Vangelo afferma che non è detto che chi è più vicino abbia più fede; si può
frequentare e credere superficialmente.
- la
chiamata come la guarigione sono
opera di Dio, ma richiedono da parte nostra la disponibilità a ricevere, cioè la fede (8,10).
Il problema è che siamo “piccoli di fede”.
Gesù ha compassione delle folle “ la messe è
molta, ma gli operai sono pochi”. Da qui scaturisce la missione.
La missione
consiste nell’ annunziare il Vangelo,
cioè che il Regno di Dio è arrivato (è vicino) e nel fare opere di bene, di pace (“Gratuitamente
avete ricevuto, gratuitamente date”).
L’
evangelizzazione, in famiglia, i genitori devono parlare in famiglia della
chiesa, dei catechesi, santa Messa confessione etc.
Il compito del discepolo è duplice:
- annunziare il vangelo (non
insegnarlo). E naturalmente il vangelo lo si annuncia con la propria vita (come
dice il Talmud: primo essere, secondo
fare, terzo parlare). Bisogna dunque viverlo intensamente, con una profonda vita spirituale interiore
per testimoniarlo. Solo esperienze di
vita autentiche e relazioni significative rendono possibile anche ad altri di
aprirsi ad una prospettiva che possiamo
chiamare di fede.
Il discorso in parabole (cap. 13)
Gesù parla ai discepoli e alle folle in
parabole. La prima parabola, quella del seminatore
(13, 1-8), è la chiave di spiegazione: l’accento è posto sulla diversità del
“terreno” su cui è gettato il seme, motivo della diversità di risposta.
Infatti le
parabole parlano del Regno che è simile a un tesoro o a una perla di grande valore, che si sviluppa
costantemente come il lievito e il granello
di senape, che cresce tra i contrasti (la zizzania) e che sa trarre cose
buone dal vecchio e dal nuovo.
Il Regno si
presenta come uno straordinario processo di crescita dentro la storia del
mondo.
Il Regno
cresce sempre attorno a noi e dentro di noi, dobbiamo però essere estremamente
umili per riconoscerlo.
Le parabole parlando con racconti, esempi,
allegorie lasciano all’ ascoltatore uno
“spazio di libertà” dove situarsi e reagire secondo la propria coscienza. Per questo la
parabola del seminatore è il prototipo
delle parabole: “Se non comprendete questa parabola come potrete capire tutte
le altre parabole?” (Marco,4,13). Le parabole proponendo il reale in modo nuovo
sono una indicazione offerta ai cuori;
costituiscono un’occasione per un’ esperienza verso la fede.
Il discorso sulla Chiesa (cap. 18)
Si esprimono in questo discorso due
interrogativi fondamentali :
- Chi è il più grande nel Regno dei cieli?
- Quante
volte devo perdonare il fratello?
Le risposte
offrono a Gesù l’occasione di esprimere delle linee maestre di comportamento
della Chiesa, la quale dovrà:
- curarsi
dei “piccoli” e di coloro che hanno una fede fragile.
I piccoli, i bambini indicano chi non ha
potere, i bisognosi, chi è disponibile, ma anche il peccatore: non bisogna
essere d’ “inciampo” alla fede dei “piccoli”, dei deboli, e non bisogna trascurarli.
- costituire
una società fraterna basata sulla pratica del perdono.
Bisogna perdonare settanta volte sette. E’ una
regola inserita nel Padre Nostro, come una prassi di vita quotidiana. Il
perdono non è un evento particolare ed eccezionale: è la vita di tutti i
giorni, è il sopportare gli uni i pesi degli altri, è il rimettere i debiti, è
il non giudicare, …La coscienza dei nostri limiti ci fa accettare i limiti
degli altri. Grandezza nel Regno dei cieli e grandezza in questo mondo sono due
misure contrastanti e spesso antitetiche: grandezza nel Regno dei cieli è
piccolezza in questo mondo e viceversa.
Possiamo
perdonare gli altri se abbiamo coscienza che ciò che Dio ci perdona è
immensamente più grande. E’ molto
significativo che il discorso rivolto alla chiesa, alla comunità, proponga due comportamenti
essenziali:
- l’attenzione e l’amore verso i piccoli, i
poveri, i bisognosi, i dubbiosi, i
lontani. Significa che la chiesa non può essere chiusa, ma aperta: non è una setta, è un seme. E’ costantemente rivolta verso tutti.
Discorso sulla fine dei tempi (capp. 24-25)
La fine di Gerusalemme è presa come segno
della fine del mondo, ma l’ avvenimento escatologico non è più la distruzione
del tempio, ma il ritorno di Gesù. La
fine del tempo coincide con la sua venuta gloriosa (per 4 volte Matteo parla di
parousia nel capitolo 24). Il discorso si rivolge non al “quando”, ma al “come”
aspettare: Matteo ha sviluppato il discorso come una “invito” alla vigilanza.
La vigilanza
deve ispirare le nostre azioni quotidiane.
Il tempo è
importante non per la vicinanza o la lontananza, ma perché è ricco di
possibilità di salvezza. Dunque non un’ attesa paralizzante, ma il miglior uso
possibile dei doni che abbiamo.
La parabola
dei talenti ci parla del giusto rapporto tra Dio e l’uomo; non di tipo servile,
ma di amore, da cui scaturiscono libertà, coraggio, generosità, in altra parole
un atteggiamento di responsabilità.
Il famoso
brano del giudizio finale (24,26) indica una prospettiva universalistica (cioè
rivolta a tutti gli uomini) e che il giudizio riguarda non la fede, ma l’amore.
Se il tempo è ricco per le possibilità
di salvezza che ci offre,ciò spinge a
considerare il valore di ogni età della vita e quindi a non sprecare i doni che sono propri della
nostra età.
La nostra attenzione ai problemi della età che
attraversiamo è dunque qualcosa di
essenziale per la vita: come dice bene Simone Weil bisogna “essere attenti per poter
essere più tardi giusti”. Sempre, in
ogni età, ogni giorno, ognuno di noi è posto di fronte ad un’alternativa nella propria vita: o adeguarsi in modo funzionale al contesto,
alla situazione, alle convenzioni
sociali, oppure prendere coscienza in
profondità dell’ esistenza come di un’avventura unica e personale, che nessuno
può vivere al nostro posto e che merita
di essere vissuta con consapevolezza.
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