domenica 22 dicembre 2013

Buon Natale 2013


Tanti Auguri di Buon Natale
In occasione del Natale e dell'Anno Nuovo gli auguri di Buon Natale a tutti e Felice anno Nuovo
Cari parrocchiani
siamo arrivati al giorno più sentito non solo da noi cristiani, ma da tutti gli uomini di buona volontà: il giorno di Natale. Il Natale può essere ridotto a pura poesia, può risvegliare buoni sentimenti, quali il bisogno di pace e di gioia familiare, di dare o di riceve bontà. Può ridursi a donare o ricevere regali, a strada illuminate, ad alberi fioriti.
Il Natale vero è la storia di come Dio viene incontro a noi uomini e vuole entrare nella nostra vita per colmarci di ogni ricchezza, domandoci se stesso. Se accolto così la nostra vita diventa una festa, la pace diventa di casa.
E’ questo il Natale che  auguro a tutti voi, parenti, parrocchiani ed amici vicini e lontani
Che la gioia sia grande, immensa la pace, sovrabbondante la speranza. 




Auguri a tutti


Merry Christmas





Happy Christmas






mercoledì 11 dicembre 2013

Presepe 2013


l presepe (o presepio) è una rappresentazione della nascita di Gesù. Il termine deriva dal latino (praesaepe), cioè mangiatoia. Il presepe moderno indica una ricostruzione tradizionale della natività di Gesù Cristo durante il periodo natalizio: si riproducono quindi tutti i personaggi e i posti della tradizione, dalla grotta alle stelle, dai Re Magi ai pastori, dal bue e l'asinello agli agnelli, e così via. La rappresentazione può essere sia vivente che iconografica.








sabato 30 novembre 2013

Avvento 2013

Inizia oggi un nuovo Anno Liturgico, inaugurato dal tempo di Avvento.

La corona è composta da quattro candele che vengono accese man mano in ogni domenica d'avvento segnando il tempo, le quattro settimane, che separano dal Natale e della nascita di Gesù Bambino.


LE QUATTRO CANDELE. Nella prima domenica di Avvento si accende la "Candela del profeta" o "Candela della Speranza"; nella seconda domenica di Avvento la "Candela di Betlemme" o "Candela della chiamata universale alla salvezza"; nella terza domenica di Avvento si accende la "Candela dei Pastori" o "Candela della gioia"; infine la quarta e ultima domenica di Avvento si accende la "Candela degli angeli".



Domenica 1
Vigilante attesa del Signore che viene
L’annuncio dell’imprevedibile venuta del Signore non è per turbarci, ma per metterci in atteggiamento di vigilanza. Verrà per radunare tutti i popoli, per farli camminare nella sua luce, per raggiungere la pace. Quando? E’ più vicino di quanto non pensiamo: stiamo svegli, vestiamoci di luce per non farci trascinare dal nostro egoismo. Andiamo con gioia incontro al Signore!
Figura di riferimento: Profeta Isaia
Accensione del cero:
Quando di notte si lascia accesa una luce in casa significa che stiamo aspettando l’arrivo di qualcuno.
Noi ora accendiamo questo cero ascoltando il Profeta che ci invita alla fiducia nelle promesse del Signore.
Egli verrà e sarà la Pace tra tutti i popoli se noi iniziamo a costruirla tra noi.






Secondo Domenica
Preparare le vie al Signore che viene

Il Battista è la voce che fa risuonare la parola di Isaia e richiama a cambiare vita, così che il Signore possa trovare la strada dritta per raggiungerci e rinnovarci con il suo Spirito: solo lui può farci rinascere in lui, come lui capaci di amare perché figli di Dio Padre.
Tutti gli uomini, ora in Gesù, hanno questa possibilità che Isaia aveva previsto e già si sta realizzando: un’umanità nuova, una nuova creazione riconciliata nell’amore.

Figura di riferimento: Giovanni, il Battista
Accendiamo il secondo cero
rispondendo all’invito del Battista:
Preparate la strada al Signore che viene.
La luce di Gesù ci illumini
perché con il suo amore possa cambiare
il nostro modo di vivere
e ci faccia camminare insieme ad ogni
uomo verso il Signore che viene a salvarci




Domenica III
La gioia di una presenza sempre viva
Ci sono i segni della presenza di Dio che rinnova il mondo … bisogna saperli vedere! Ma noi cosa ascoltiamo, cosa vediamo, cosa notiamo di più nella nostra vita, nella storia di cui facciamo parte?
Il cristiano è uno che vede, che sa riconoscere i segni di questa presenza e vi ritrova le forze perdute per camminare verso il Signore, ma anche verso gli altri, con pazienza.
E’ come la terra arida che ricomincia a fiorire, irrorata dalla Parola di Vita, perchè il cuore è invaso dalla certezza: Egli viene a salvarci!
Figura di riferimento: Maria, la vergine madre di Gesù
Oggi è la domenica della gioia.
Accendiamo il terzo cero
accogliendo l’invito dell’apostolo Giacomo
alla pazienza e alla carità
Maria, terra che fiorisce,
per la Vita di Dio che riceve in lei,
ci accompagni nel nostro cammino
e nella nostra attesa


IV Domenica
 è la Parola del Padre che si fa uomo
Le promesse si realizzano nella storia di un popolo, di una famiglia, di un uomo come Giuseppe, fidanzato di Maria, e tutto ciò avviene dallo Spirito.
Maria partorirà un figlio, Gesù: Dio ci salva, come il Dio con noi.
Tutto cambia, anche se nulla appare, e se il segno contrasta con ogni altra affermazione di forza e di potenza umana. Seme fecondo di una storia nuova, di una svolta epocale che si compirà nella Pasqua, con la morte e risurrezione di Gesù.
Figura di riferimento: Giuseppe, lo sposo di Maria

Accogliamo oggi, in mezzo a noi,
la LUCE DI BETHLEMME il paese della Palestina
dove è nato Gesù, il nostro Salvatore.

Da questa luce accendiamo il QUARTO CERO
perché ravvivi in noi, come in Giuseppe,
la gioia di sperimentare in Gesù


Buon Natale a tutti


martedì 19 novembre 2013

Festa del Ringraziamento


Il Giorno del ringraziamento

Il Giorno del ringraziamento (Thanksgiving Day in inglese) è una festa di origine cristiana, in segno di gratitudine per la fine della stagione del raccolto.


“Tutti voi Pellegrini, con le vostre mogli ed i vostri piccoli, radunatevi alla Casa delle Assemblee, sulla collina... per ascoltare lì il pastore e rendere Grazie a Dio Onnipotente per tutte le sue benedizioni. »

La festa delle capanne (o dei tabernacoli), chiamata anche festa della raccolta autunnale, si teneva il quindicesimo giorno del settimo mese, durava sette giorni. Edda avveniva dopo che erano stati raccolti i prodotti della terra. Durante i giorni della festa, ossia per sette giorni, gli Israeliti dormivano nelle capanne per ricordarsi che, dopo che il Signore aveva liberati i loro padri dall'Egitto, li avevano fatti abitare in tende durante la migrazione vero la terra promessa (Lv 23, 33-44).  

Nel NT non troviamo un'analogia per questa festa e quindi un significato per noi Cristiani. Viene ricordato letteralmente che Gesù Cristo, il Logos è stato fatta carne e ha messo la renda fra di noi (Gv 1,14).


Via Marinella


 Ctr. San Cesario


Ctr. Vallone


Via Marinella


Ctr. Monticelli


San Comaio


Ctr. Molara


Via Provinciale


Davanti al Altare


Preghiera di Ringraziamento












sabato 16 novembre 2013

LA STORIA

La Chiesa di S.M. Assunta in Cielo era una Parrocchiale della Diocesi di Ariano. Centro della vita locale, è citata negli atti della Visita Pastorale del 1517, la più antica che si conserva nell'Archivio della predetta Diocesi. Don Pasquale Caruso, Arciprete Curato di Zungoli, nelle risposte al questionario dei beni immobili della parrocchia del 24 ottobre 1929, scriveva che la chiesa Parrocchiale di Zungoli era stata edificata prima dell'anno 1300 e che probabilmente la prima Chiesa Parrocchiale era stata la Chiesa di S. Nicola (800/900). Sicuramente nel XII sec. la Chiesa madre di S.M. Assunta  era già esistente perché nel 1164 accoglieva un collegio di preti che  assunse la gestione della chiesetta di S. Cataldo della Grancia di Montevergine, in località Airola.
Il Vescovo di Ariano di Puglia, Mons. Tipaldi Filippo (1738) la chiama Primogenita e dice che la Chiesa era una Parrocchiale e Ricettizia della Diocesi di Ariano di Puglia per la presenza di molti preti paesani, oltre all'Arciprete. Per tali motivi negli atti delle visite pastorali veniva chiamata “Collegiata”.
Di stile sicuramente romanico come conferma l’impianto basilicale a tre navate con transetto sopraelevato, la facciata a salienti, il rosone centrale e due finestre laterali corrispondenti alla navate, divise da lesene, presentava  un   unico ingresso  e all’interno  nove archi, sei longitudinali e tre trasversali. Era soffittata con tavole in parte dipinte, alla base dell'arco maggiore presentava il Pulpito con il baldacchino di noce nera, con balconetto sopra la Cappella del SS Rosario su cui era appoggiato l'organo, sempre in noce nera. Dietro l'altare maggiore realizzato in legno alla Paolina, il coro con 15 stalli di noce e 15 sedili anteriori del 1583.
Dalle relazioni delle visite pastorali si rileva la presenza di confraternite che oltre alle pratiche religiose, svolgevano il compito di assistere le persone in difficoltà. Alla cappella del SS. Rosario adiacente la navata destra, era legata la Confraternita del SS. Rosario di uomini e donne. L’altra, del SS. Sacramento, doveva essere la più antica perché legata alla festa del Corpus Domini istituita nel 1264   dal papa Urbano IV.
La Chiesa conteneva 11 Cappelle, oltre l'altare maggiore, di Patronato Laico.
Tra queste, va ricordata quella della famiglia di Camillo Ciampolilli, Patrizio di Zungoli dimorante in Napoli nel 1677 che istituì sua erede la Cappella della SS.ma Annunziata, la prima a sinistra rispetto all'ingresso, eretta nel 1577, ottenendo il jus patronato con una notevole rendita di 600 ducati. La Parrocchia, eretta a Collegiata nel 1729, fu definitivamente e canonicamente proclamata il 24 agosto del 1734 con tutte le Dignità.
La Chiesa ha subito notevoli rimaneggiamenti nel corso dei lavori di manutenzione o di ricostruzione, in particolare per i danni dei diversi terremoti che hanno prodotto crolli di parte delle strutture. 
Le condizioni strutturali e di degrado della Chiesa richiedevano interventi e il 4 giugno del 1814 fu stipulato un contratto per la sua ristrutturazione, lavori che modificheranno i caratteri originari per il rifacimento  delle coperture  e per l’introduzione di elementi di stile classicheggiante come le modanature di ordine ionico. 
I notevoli sacrifici sostenuti in parte dal popolo e in parte dal Comune, non permisero comunque il completamento dei lavori perchè i costi furono rilevanti e il completamento avvenne solo dopo qualche decennio con l'intervento a lungo sollecitato delle istituzioni.
Nel 1860 fu preposto il Can. De Capraris D. Crescenzo che portò notevoli miglioramenti nel paese natio. Il 3 settembre del 1872 otteneva la consacrazione della Chiesa con Mons. Luigi M. Aguilar-Vescovo di Ariano. A Lui si deve l’istituzione di un Istituto d’istruzione basiliare  dell’Istituto dell’Immacolata diretto dal prof.  Crescenzo De Capraris. Con il terremoto del 1930 la Chiesa fu in parte distrutta, in particolare la copertura che fu poi realizzata con volte piatte, la cupola e il campanile furono ridimensionati. All’Arciprete Caruso Pasquale è toccato guidare la Parrocchia nella prima metà del novecento, aiutando in qualche modo la comunità di Zungoli a superare una fase  molto difficile per le due guerre che hanno interessato l’intero territorio Italiano.
Il terremoto del 1962 provocò lievi  danni prontamente riparati nel 1968. A seguito del terremoto del 1980 la Chiesa subì danni alle orditure di copertura. I lavori di riparazione furono ultimati nel 1990 e la Chiesa riaperta al culto il 6 dicembre 1990.
Dopo Don Pasquale Caruso la parrocchia fu affidata ai frati Francescani nell’anno 1973, sono stati parroci Padre Sebastiano Filomena, Padre Giuseppe Ciccarelli, Padre Giulio Palmarozza e Padre Cesare Cavalluzzo. L’ultimo parroco fu Padre Cesare Cavalluzzo. 
Dopo la morte di padre Cesare, la parrocchia tornò di nuovo alla Diocesi e Mons. Giovanni D’Alise nominò me, Kizhakel Jaison Jose (Don Giuseppe), Parroco. Cammino con la mia comunità dal 29 Luglio 2007.      

CATECHESI


Catechesi : 2015


Catechesi: Sul Vangelo di Marco:  Anno B

Nel corso di un anno non si riesce a leggere tutta la Parola di dio contenuta nei 73 libri che formano la Bibbia; per questa essa è distribuita in un ciclo di tre anni:
Anno A, Anno B e Anno C
Ogni ciclo inizia con la prima domenica di Avvento.
Per la lettura del Vangelo, specialmente nelle domeniche del Tempo Ordinario, i brani sono scelti leggendo di seguito un Vangelo:
·         Anno A: viene letto il Vangelo di Matteo
·         Anno B: viene letto il Vangelo di Marco e gli ultimi sei capitoli di Giovanni (come l’anno in corso)
·         Anno C: viene letto il Vangelo di Luca
il vangelo di Giovanni viene letto nel Tempo di Natale, in Quaresima e nel Tempo di Pasqua.
Nei giorni della settimana il Vangelo è unico mentre la prima lettura segue un ciclo biennale secondo gli anni pari (come l’anno scorso) e gli anni dispari.

Il Vangelo secondo Marco

Il Vangelo secondo Marco è un gioiello nel Nuovo Testamento. Uno dei primi scritti nella Tradizione Evangelica. Un testo prezioso soprattutto per la catechesi. Un giovane, ma capace di comunicare la fede che lui ha vissuto già da giovane.
Prima di entrare nel testo, mi sembra opportuno o necessario conoscere meglio Evangelista Marco perché il testo è il frutto di uno che ha vissuto nella fede.
Noi vediamo Gesù con gli occhi di Marco. Sono quattro vangeli scritti, in quattro comunità diverse, situazione storiche culturale diverse, ma l’unico vangelo ci e testimoniato in una molteplicità. …
Vorrei partire da un versetto che è esclusivo del secondo evangelista. Un versetto che tiene un semplice particolare, lo troviamo al capitolo 14, 51-52. Siamo nel Getsemani quella notte dopo l’ultima cena, quando arrivano i soldati e arrestano Gesù, “Tutti allora, abbandonarono e fuggirono. Un giovanetto però lo seguiva rivestito soltanto di un lenzuolo e lo fermarono, ma egli lascito il lenzuolo fuggi via nudo”.
Poche parole per delineare una scena decisamente originale. Provate a immaginarla con um po di fantsia, siamo in una notte pasquale quindi con la luna piena, c è un buio profondo nel orto geli Ulivi e fra gli olivi illuminati dalla luna piena si muovano gli uomini, c è un gruppo di Discepoli e Gesù che pregando e i soldati che lo arrestano. C è un ragazzino con un lenzuolo sulle spalle, che si nasconde e guarda la scena. Lui non e protagonista del vicende, ma un spettatore infiltrato, un ragazzino curioso, improvvisamente si sente mettere le mani a doso, un soldato a scoperto  ma lui veloce si muove nelle mani del soldato resta solo il lenzuolo, il ragazzino scappa nudo e torna a casa.
Chi è quel ragazzo? Matteo, Luca e Giovanni ignorano questo particolare. Nessun altro si racconta un simile dettaglio, chi può essere? I testimoni antichi hanno suggerito di riconoscervi gli Evangelista stesso.
Chi può essere se non evangelista, che nessuno aveva visto o notato. Lui sapeva di esserci, gli altri non hanno visto la sua presenza. E un modo di firmare il testo.

Parlando una propria esperienza iniziale, io ho un piccolo ruolo ma senza nessuno che mi ha  accorto.
Non abbiamo documentate notizie sul EV. Marco. Non abbiamo nulla di lui, eccetto, Giovanni detto Marco suo nome, figlio di una famiglia Sacerdotale di Gerusalemme. Cugino di Barnaba, discepolo di Pietro e poi di Paolo. Solo questo informazione bastava per confermare che il autore.
Marco, quel ragazzino era presente a Getzemani quel notte del arresto. E quel lenzuolo che copriva sul suo corpo diventa in indizio prezioso. Perché solo i ricchi utilizzavano le lenzuola, erano elementi rari la gente nella grande maggioranza dei casi dormiva con i vestiti con stessi abiti di giornata.
I ricchi potevano permettersi le lenzuola, ora che quel ragazzino figlio di famiglia ricca, si trovi lì, non si spiega se non ha seguito il gruppo.  In qualche modo ha conosciuto.
Quindi l’idea che viene a me, che, nel ultima cena di Gesù sia stata celebrata proprio nella casa stessa di Marco. Questa una tradizione importante, la casa di Marco ospito Gesù con i suoi discepoli per l’ultima Cena.
Adesso capiamo come ..Era una casa Sacerdotale, il proprietario di quella casa o palazino nella collina, apparteneva alla classe Aristocratica dei sacerdoti. E molto probabilmente era una seno, un sacerdote legato al movimento sacerdotale dei seni, perché in quella zona di Gerusalemme cera il quartiere delle seni, non vivevano tutti in quel monastero ..ma Gerusalemme abitava in un quartiere un serie di sacerdoti legato al movimento seno.

Quando Gesù, ricordate manda due discepoli a preparare la sala, da come indizio di seguire un uomo che porta un anfora, è un fatto starno perché portare le anfore del’acqua e tipico lavoro di donne, un uomo con un anfora d’acqua e un elemento strano, ma in una famiglia sacerdotale sena, che tiene particolarmente la purità rituale era opportuno che fosse un uomo.
Soprattutto sotto pasqua per avere la garanzia della purità dei cibi. In oltre ricordiamo che Gesù celebra la pasqua in una data diversa, da quella del tempio, quando Gesù muore in croce, nel tempio venivano portati gli agnelli quella sera, che noi chiamiamo venerdì sera sarebbe stata la pasqua Giudaica di quel’anno.
Nel primo pomeriggio venivano immolati gli Agnelli, e nella sera venivano cucinati e mangiati insieme. Ma Gesù è già morto e sepolto, mentre a Gerusalemme mangiano la cena Pasquale. Quindi Gesù ha celebrato in anticipo, ha fatto un rito particolare nuovo, strano, non corrispondente a quello del tempio di Gerusalemme.
La comunità dei seni operava un calendario diverso da quello del tempio, e avevano  anche altre feste così rispetto a quelle ufficiali, quindi Gesù fece la pasqua in qualche giorno prima,  in una casa del sacerdote Seno, disponibile ad accogliere quel gruppo di persone per una celebrazione particolare. Evidentemente quel autorità di Gerusalemme, era favorevole a Gesù, ad ospitare in casa sua, poi ci conosciamo sacerdote come Nicodemo, Giuseppe d’ Arimatea che sono nobili, autorevoli, ricchi e potenti, e simpatizzando di Gesù, punto anche recuperare il corpo.

Come Nicodemo e Giuseppe d’Arimatea così anche questo anonimo personaggio Padre di quel ragazzino di nome Marco era simpatizzante di Gesù, evidentemente cerano stati i contati o qualche volte potevano essere stati ospiti in quella casa.
E ragazzino deve avere notato quel gruppo, lui certamente era curioso verso quel gruppo di uomini, quella sera venuto a celebrare a casa sua, lo vede uscire a tarda ora, curioso come succede sempre i ragazzi, decise di seguirgli, ma era già a letto, per non attirare l’attenzione esce fuori solo con un lenzuolo, e segui a gruppo di Gesù con i suoi discepoli, fino a Getsemani, Voleva vedere che cosa sta succedente, ci trovo improvvisamente bloccato da un Soldato, allora lascio il lenzuolo e scappa via, ritorno in casa. Messo a letto, aveva avuto qualche difficoltà …… perso il lenzuolo ….
Ma rivelò solo molti anni dopo quando scrivo il vangelo. Di fatto quel ragazzo si trovo, nella casa sua, la chiesa, perché i discepoli di Gesù avevano chiesto ospitalità, per una sera, poi infatti con lo spavento del arresto del processo e della condanna si rifugiarono in quella casa, un luogo di protezione, erano al sicuro, da quel palazzo perché era i un autorità,  sono chiusi in casa, erano paura dei giudei, però erano sicuri lì.
Il giorno di Pasqua sono lì,otto giorni dopo, sono ancora lì, il giorno di pentecoste cioè dopo 50 giorni, sono anche lì. Quella casa che ha ospitati momentaneamente diventata la sede della comunità cristiana. Marco ha trovato a vivere nel primo vaticano.


Casa sua e diventata la sede della comunità Apostolica, a imperato a conoscere direttamente a Pietro, Giacomo, Giovanni ……, sono uomini Galilei, venuti a Gerusalemme per la festa. Sconvolti da quel evento.
In casa sua il Cristo Risorto ha presentato ai discepoli, in casa sua esperienza di pentecoste, in casa sua Maria e le altre donne insieme con li Apostoli. Ci sono riuniti a Pregare, partendo da lì, li Apostoli sono uscite a predicare alla gente di Gerusalemme, e in quel primo giorno di predicazione, ne hanno battezzati 3000, ( cerano li tante vasche per battezzare, perché i seni particolare la purificazione, anche per immergere nel acqua per battezzare).
Marco aveva circa 10 anni, ma vede da esterno tutto questo, e conosce i protegonisti della storia, ha incontrato Gesù da lontano,  ma incontrato molto da vicino i Apostoli, essendo la famiglia aristocratico ha studiato, a continuato a studiare, diciamo era scuola media … poi vedendo la chiesa che cresce li ha fatto il liceo.
Marco ha conosciuto i primi passi della chiesa, ha ascoltato le prediche di Pietro, le testimonianze degli altri Apostoli si e innamorato di questa storia. Anche se Marco apparteneva della famiglia di seno, ora diventato Cristiano, e rimasto colpito dal personaggio di Gesù. E ha deciso di Seguirlo.
Quando la comunità Cristiana cominciò ad alergare, dopo la persecuzione e morte di Stefano, introno al’anno 36 alcuni di Gerusalemme mandati via, arrivarono ad Antiocchia.


 Qui nacque una bella comunità cristiana, con gente di, non erano Ebraica, a Gerusalemme diventato un cristiano,si chiama Giuseppe sopranominato Barnaba , il quale aveva venduto suo proprietà e aveva dato gli apostoli. Uno dei esempi migliori di questa condivisione. Barnaba è cugino di Marco.
Marco il secondo nome, si chiamava Giovanni, gli Atti geli Apostoli presentano così. E un tipico nome Giovanni, famiglia sacerdotale. Barnaba arriva ad Antiochia e vede la grazia di Dio, e meraviglia quella nuova comunità che creato. A suo tempo porterà Paolo ad Antiochia poi con paolo, salirà a Gerusalemme.
E quando negli 40, 45 circa, torneranno ad Antiochia, porteranno con loro anche Marco. Sono passati 10, 12 anni, vuol dire adesso Marco ha 20, 22 anni, ormai un uomo, a quel età uno è già maturo. A 22 anni diventava sacerdote, presbitero, a affidava un ministero importate,  proprio a quel anno Marco lascia, suo palazzo di Gerusalemme, e va ad evangelizzare, segue Barnaba e segue Paolo. Li segue anche il primo viaggio Apostolico, a Cipro, (nord Turchia)con la missione.
Poi Marco non vuoi seguirgli, a pura ad attraversare le montagne, non sente di seguire il viaggio troppo pericoloso, e torna in dietro, qualche anno dopo, quando partano per il secondo viaggio, Paolo non lo vuole con se, e litica con Barnaba, paolo vuole persone coraggioso, uno che torna in dietro no lo vuole, allora i due decide di separarsi, Paolo partirà insieme a Sila,  e Barnaba con Marco ritorna a Cipro.

Così conosciamo di quest’uomo Marco, lo ritroviamo poi a Roma, al inizio degli anni 60. Sono passati 30anni suo esperienza quindi ha quasi 40 anni a Marco. A Roma i primi anni 60 si è trovata, tutta la comunità Apostolica. Importante, e arrivato Pietro, c è Paolo prigioniero, arriva Barnaba, ci sono anche Timoteo e Tito, altri personaggi come Luca, Sivano o Sila.
Marco in quel ambiente è un uomo prezioso,  perché è legato al antico tradizione Israele, è un Ebreo doc, ha una buona conoscenza della Bibbia, conosce l’Ebraco tradizionale, ma anche sento di uomo di cultura ha studiato, parla anche molto bene Greco, era la lingua internazionale. Pietro doveva avere una grande difficoltà ad esprimersi, un po’ di Greco lo sapeva come erano pescatori anche per vendere i pesci,    quindi ci vuole uno che traduca, interprete di Pietro o traduttore.
Traduce in Greco quello che Pietro dice in Aramaico, perché la lingua più parlata a Roma nel primo secolo era il Greco. La popolazione di Roma venivano da tutte le parte del mondo, quindi la lingua conosciuti da tutti era il Greco.
Marco conosce bene questa lingua, ha visto la predica di Pitero, Paolo,di Barnaba,etc. Un uomo ideale a mettere scritto una sintesi di questa predica Apostolica. I vangeli di Mat, Mar, e Lu, meglio capire di Marco. I tre possano guardare un unico colpo d’occhio.
Infatti i studiosi chiedono come mai questi tre libri diversi, autori diversi, comunità diverse a essere così uguali? Come mai così diversi? Ma non si spiega in un modo facile, i ultimi 200 anni sono stati tanti proposte.


Ma uno può considerare è di un Francese Profes. Di Università di Gerusalemme, fatto un sintesi di tre vangeli, da 30 e 36 cera scritto la sintesi della predicazione in lingua Ebraico o in Armaico, ma non abbiamo niente di questo.
Una prima raccolta di predicazione fosse stato. Quando Paolo e Barnaba andarono ad Antiochia, portarono questo documento, ma lo tradussero in greco. Perché in Antiochia Aramaico non si capiva. Poi quando Paolo andavano di nuovo con Silo portarono lo stesso testo, sempre in lingua semetica e porto Filippo poi venne un altro tradizione, i due furono portati a Roma, nei primi anni 60 la comunità cristiana, ci trovava ad avere due testi, molto brevi con somiglianza, il lavoro di Marco, sarebbe stato mesi insieme, e fatto uno solo con l’origine del tempo.
Quindi Evangelista fatto i suoi aggiunti di quel testo che era già scritto, naturalmente Marco con la sua esperienza di tutto, anche con gli Apostoli, c è Pietro , Paolo altri discepoli che ha nominato prima, a Marco viene dato a questo incarico. Il nome Marco non era famoso degli altri. Il libero riporta il nome di Marco, infatti la buona notizia di Gesù secondo Marco. 
Ma proprio evangelista presenta Pietro la sua difficoltà di accettare Gesù.  Il suo libro si apre in una frase  “inizio del vangelo di Gesù Cristo Figlio di Dio”. Cosa vuol dire Inizio del vangelo? Il lavoro di Marco è di “punto di partenza” è la Buona Notizia  è il Figlio di Dio, seconda notizia.



Il libro che noi chiamiamo secondo Marco, lui è intitolato. Ma vi racconto da dove è partito la nostra predicazione. Due temi Messia e Figlio di Dio, quindi evangelista dice al inizio, il suo racconto si fa i due temi o due parte. 
La prima parte culmina con una professione di Fede, Pietro arriva adire “TU SEI IL CRISTO”, fine della prima parte. A questo punto Gesù fa un cammino di formazione con i suoi discepoli. La seconda parte culmina con un altro professione di fede fatta da un centurione, Romano, ai piedi della croce avendolo visto a quel modo di morire disse, “veramente quest’uomo era Figlio Di Dio
Il vangelo di Marco si presenta come con un doppio cammino di fede, la prima parte obiettivo conoscenza di Gesù, come il Messia, inviato di Dio, il consacrato, per la salvezza d’Israle. La seconda parte è un cammino molto più profondo, e arriva la croce, solo attraverso esperienza della morte di Gesù si puoi arrivare a dire questi è veramente il Figlio di Dio. Perché Marco scrive da Roma, e scrive per i catecumeni, cioè per quelli che è volevano essere Cristiani. E andavano a catechismo per preparasi a ricevere il Battesimo.
Il vangelo di Marco nasce come testo di catechesi fondamentale. Un Benedettino scrive un commento di Marco, con il titolo, “Il vangelo di Notte e il vangelo di Vita”. Marco disegna la vita di Gesù simpatica.



Marco si vede a quella scena di una risurrezione,  avevamo immaginato a quel soldato con un lenzuolo in mano non era la stessa cosa il mattino di pasqua le guardie un fatto custodie del sepolcro hanno solo un lenzuolo. Un immagine di quel ragazzino corre la notte così Gesù risorge da quel sepolcro. Che inaugura un mondo nuovo. (Amos also is there Nudo figge via).
Infatti Gesù fece la Pasqua a martedì , arresto viene Mercoledì sera, il mattino di giovedì fu portato da Pilato, lungo tutta la giornata processo romano, il venerdì mattina presto alle 06.00, ci fu la scelta dei due condennati, condanna di Gesù per il crocifisso il mattinata, la morte viene la vigilia di Pasqua. Finito la festa di sabato vanno a casa trova la tomba … vuota     
Inizio del Vangelo di Gesù Cristo Figlio di Dio, così comincia il testo scritto da Ev. Marco. Giovane 40 tenne, testimone di qualche momento di Gesù, discepolo e segretario di Pietro, compagno di Paolo in alcuni momento del ministero, arrivato a Roma al’inizio del anno 60, conoscente della lingua avuto l’incarico della comunità cristiana di Roma di raccogliere quel primi scritti e già lavorati, con le memorie di Gesù. Ha messo insieme questo libretto prezioso, intitolato Gesù il Cristo e il Figlio di Dio.
Il suo racconto infatti un cammino di fede che culmina una prima volta con la professione di fede di Pietro, Tu sei il Cristo dice il discepolo, e culmine un seconda volta con un centurione sotto la croce “veramente questo uomo è il Figlio Di Dio”.

La Pasqua a casa di Marco doveva essere celebrata il Martedì ?
Noi abbiamo messo un errore con la ricostruzione storica, la schema liturgia, di 3 giorni Tridue pasquale, ha messo per progetto tutta la vicenda.
 Ora pensate se la Cena, fu la sera del Giovedì, che va finire la tarda serata, poi si esce nel Getsemani, lunga la preghiera, arresto in piena notte, interrogazione da Anna, trasferimento a Caifa, convocazione del sinedrio, ascolto dei testimoni, consiglio di giudizio, interpellano Gesù, lo ridano, schaffegiano, decidano a portare al Pilato, attraversando la città a Pilato, Pilato esce fuori e interroga, decide di mandare a Erode, di nuovo attraversando, erode si consulta, rimanda da pilato, lo fa flagellare ci vuole il tempo per questo no.
Porta fuori poi la scelta, tra Barnaba e Gesù, lo condanna, vanno a prendere la croce, sale al calvario …. Per cui questa ippotesi già da molto tempo, accettata come ricostruzione storica, qualche anno fa papa benedetto in un Giovedì Santo lo presentò.
Ricostruzione poterebbe essere così, nella notte di Martedì, Gesù fece la Cena pasquale, fu arrestato nella notte, al Mercoledì processo giudaico, il mattino di giovedì, fu portato da Pilato, tutta la giornata ci fu processo Romano, il Venerdì mattina presto la scelta tra i due ..

     

   Incontro  2
 I catecumeni che ascoltavano questo racconto erano pronti per fare il loro professione di fede battesimale. Forse questo vangelo è stato scritto proprio per essere le letture di veglia Pasquale Cristiana, messa della iniziazione cristiana.  Un vangelo proclamato la notte di pasqua, un vangelo consegnato per la vita. Quindi Marco ha raccontato in breve o sintetico la vicenda terrena di Gesù.  
 Cominciando del momento del Battesimo, cioè il momento in cui c è la manifestazione pubblica di Gesù, così viene presentato agli uomini. Nulla racconta del infanzia della nascita della crescita, lo presenta adulto, mentre predicava Giovanni il Battezzatore. E così in pochi versetti Marco introduce il personaggio, riassume la predicazione di Battista, racconta molto brevemente il battesimo dal Signore come momento di presentazione ufficiale.
Brevemente Marco racconta il periodo del deserto come preparazione spirituale, tentazione in un modo di essere Messia. Al versetto 14 del primo capitolo, dopo Giovanni fu arrestato Gesù si reco nella Galilea predicando il Vangelo di Dio e diceva.  “il tempo è computo e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo”. Dopo l’arresto di Giovanni, inizia, il ministero di Gesù. E inizia come predicazione, come annuncio della bella notizia di Dio.
Marco sintetizza in una frase la predicazione di Gesù. Una frase molto importante, e contiene 4 elementi. Due sono affermazioni e due imperativi, anzitutto Gesù annuncia quello che c è, quello che Dio ha fatto.
Il tempo e Compiuto, vuol dire,  ci siamo, e arrivato il momento giusto, questo è l’occasione buona.  
 E il momento, è arrivato il regno di Dio. Colui che governa il cielo e la terra, il regno di Dio è qui perché c è lui, (eucaristia), Gesù annuncia la presenza del regno di Dio.
Questa presenza chiede una reazione e Gesù lo presenta con i due imperativi, convertitevi e Credete. Cambiate mentalità e fidatevi di questa bella notizia, non predette l’occasione. Questo è il cuore della predicazione di Gesù. Marco ha messo proprio all’inizio, perché questo è importante, altri è la spiegazione.
I primi 8 capitoli è il prima parte del racconto, questo 8 capitoli possiamo mettere in 3 parte per capire meglio. Non è la vita di Gesù, ma alcuni racconti e alcuni detti di Gesù. Un racconto catechistico, formativo e Marco vuole formare attraverso l’annuncio di quello che Gesù ha fatto.
Questa organizzazione di materiale è stata pensata Marco, dovremo pensare che viene messo gli ultimi tre anni del suo ministero. Ci è stato un inizio a Galilea, un trasferimento a Gerusalemme con lo scontro nei confronti del autorità, passione , morte e racconto della risurrezione.
La predicazione di Gesù è molto ripetitivo perché ha cambiato città in Galilea, passando un sinagoga all’altra, incontrando gente, ricevendo molte persone, fermandosi con loro e ripetendo diverse volte gli stessi messaggi, molti sono le guarigione che lui compiute, somigliavano parole, miracoli.



 Quindi dopo un anno, i discepoli non si capivano chi prima chi dopo, per cui da tutte quelle cose che fatto Gesù, viene raccontato solo qualcosa.
Quindi dove la prima comunità cristiana formata veniva raccontato alcuni di quello, per cui un lettorato come Marco, prima di scrivere si fa un progetto. Come racconto questo fatto, Con le materiale che ha disposizione ? Perché sappiamo bene l’organizzazione di Matteo in un modo, di Luca in altro modo. Ma Giovanni completamente diverse. Vuole dire che i quattro con le stesse materiale che avevano messo in diverso modo.
Hanno messo la loro intelligenza a disposizione della predicazione evangelica. La prima parte c è un racconto di vocazione, una serie di episodi, e una nota negativa di rifiuto, dopo un noto negativo troviamo di nuovo il racconto di vocazione, una serie di episodi, (3 volte stesso),con la professione di Pietro nota negativa del incredulità,  fine della prima parte. Così prima parte divisa in tre momenti .  Noi seguiamo il primo momento della prima parte.
Dal capitolo primo versetto 14, fine a cap. 3 versetto 6. Tutto quel momento bello che termina con la decisione della morte di Gesù, (3,6). Già all’inizio fatto capire uno come questo bisogna fare fuori.
Subito dopo troviamo un altro sommario, IL vangelo conosciamo come spezzatino, perché ascoltiamo poco alla volta, bisogna leggere tutto per capire meglio.



I primi discepoli in scelta, ma molto breve, credo che avete notato. Una schema o sintesi, Gesù dice “segiutemi” lasciato tutto e seguivano. È possibile? Certamente sono stati di più il discorso di Gesù.
Marco sta dicendo già dall’inizio, Gesù chiama anche tu come i discepoli, lascia tutto e seguitevi, a chi, a  quelli del destinatario coloro che preparano per il battesimo. “Vi farò pescatori di uomini”,  (cacciatori di uomini) Pescare vuol dire per far morire, ma pescatori di uomini vuol dire per far vivere.
Questo è un missione del annuncio della salvezza. Andarono a Cafarnao, così finisce una giornata. Il giorno dopo era il sabato, giorno del ascolto e preghiera. Gesù si mise ad insegnare, vuol dire aveva qualche ruolo per questo. Si presenta come un maestro, (in una scuola non può andare chiunque a insegnare), Quindi Gesù si presenta con un autorità un maestro, e lo accolgo e lasciano a parlare, perché Sinagoga è un luogo dove si legge la scrittura, Torà, leggere puoi spiega.
       (Cosa sei venuto qui, per rovinarci, sei di Nazarth, che centra qui, il indemoniato) Una parola autorevole di Gesù, taci esci sa lui” , tutti rimangono bocca aperto, cosa sta succedendo, chi è questo? Con autorità. La gente erano abituati ad ascoltare ma non come questo, la parola e i fatti. (Eg. Politici dice ma non fa).
       Una persona autorevole, convince e trasmette quella potenza e viene seguito. Gesù non era un uomo autoritario, ma autorevole, la gente ammirata di lui.  


La sua parola dice e si fa, ecco, l’autorità, quale il primo miracolo di Gesù? Non mi diec nozze di Cana, ma dovete chiedere, secondo quale evangelista?. Durante la catechesi a ….. viene questo miracolo. Per Marco ogni miracolo è un esorcismo, Eg. prima del battesimo).
       Finita la liturgia in Sinagoga, vanno a casa, perché il Sabato è festa, un bel pranzo a Cafarnao. In casa di Simone, la suocera aveva febbre, ha parlava di lei, ma una parola che usa spesso, che nota Marco è Subito,    vuol dire che non cè tempo di perdere …  il  racconto di Marco dinamico o veloce. Un breve racconto di un altro miracolo, venuto la sera, dopo il tramonto del sole, tutti malati portati da Gesù, Lui guarì molti.
Al mattino si alzò, quando era buio, uscito da casa, un luogo deserto e pregava. Il mattino dopo il sabato, è la Domenica. Gesù un uomo che sta stare con il gente, con tanti, questo è una figura pasquale. I discepolo dopo avere svegliato dice a Gesù, tutti ti cercano. Gesù dice no, ma. Comincia da capo, Andiamoci un altro villaggio, Marco racconta un altro segno, la Guarigione di un lebbroso.
Senza nominare il villaggio, Gesù torna di nuovo a Cafarnao,   di nuovo in Sinagoga, in una casa avviene l’episodio, paralitico viene guarito, ti sono rimessi i tuoi peccati. Come solo dio può perdonare i peccati, chi credi di essere? Gesù conoscendo il loro cuore, Gesù invece guarire, dice perdona i peccati.



Perché costui parla così? “Lui parla di essere Dio”. Secondo caso un peccatore convertito, Levi.  I farisei lo rimproverano perché mangia con i peccatori, Gesù propone un altro parola, “non sono i sani …   I discepoli di Giovanni facevano un  digiuno, invece li criticano, eg. Sposo. 4 disputa. Giorno del sabato i discepoli raccolgono delle spighe, i farisei lo criticano.
In tutto questo c è sempre i farisei che critica. Gesù dice il sabato è stato per uomo non uomo per sabato, si e presentato come medico, sposo, adesso dice di essere signore del sabato.  5 disputa, Gesù guarisce un uomo che aveva la mano inaridita in giorno di sabato, farisei contrario, Gesù domanda, e lecito il sabato fare bene o il male .. 
Mentre Gesù parlava vede lui, non quel uomo ha chiesto. In mezzo Gesù chiama vieni qui, fa vedere a tutti, poi chiede, in giorno di sabato posso guarirlo? Quelli tacevano, Gesù dice stenti la mano .. e guarito. Subito i farisei .. contro di lui. Dopo 5 dispute del genere.   (A cura di Don Claudio Doglio)      
    



I simboli dei quattro Evangelisti

Matteo fu simboleggiato nell'uomo alato (o angelo), perché il suo Vangelo inizia con l'elenco degli uomini antenati di Gesù Messia.
Marco fu simboleggiato nel leone, perché il suo Vangelo comincia con la predicazione di Giovanni Battista nel deserto, dove c'erano anche bestie selvatiche.
Luca fu simboleggiato nel bove, perché il suo Vangelo comincia con la visione di Zaccaria nel tempio, ove si sacrificavano animali come buoi e pecore.
Giovanni fu simboleggiato nell'aquila, l'occhio che fissa il sole, perché il suo Vangelo si apre con la contemplazione di Gesù-Dio: "In principio era il Verbo..." (Gv 1,1).


 **********************************************************

30 / 11 / 2014
Prima Domenica di Avvento   B
Catechesi: Sul Vangelo di Marco:  Anno B
Nel corso di un anno non si riesce a leggere tutta la Parola di dio contenuta nei 73 libri che formano la Bibbia; per questa essa è distribuita in un ciclo di tre anni:
Anno A, Anno B e Anno C
Ogni ciclo inizia con la prima domenica di Avvento.
Per la lettura del Vangelo, specialmente nelle domeniche del Tempo Ordinario, i brani sono scelti leggendo di seguito un Vangelo:
·         Anno A: viene letto il Vangelo di Matteo
·         Anno B: viene letto il Vangelo di Marco e gli ultimi sei capitoli di Giovanni (come l’anno in corso)
·         Anno C: viene letto il Vangelo di Luca
il vangelo di Giovanni viene letto nel Tempo di Natale, in Quaresima e nel Tempo di Pasqua.
Nei giorni della settimana il Vangelo è unico mentre la prima lettura segue un ciclo biennale secondo gli anni pari (come l’anno scorso) e gli anni dispari.

Il Vangelo secondo Marco
Il Vangelo secondo Marco è un gioiello nel Nuovo Testamento. Uno dei primi scritti nella Tradizione Evangelica. Un testo prezioso soprattutto per la catechesi. Un giovane, ma capace di comunicare la fede che lui ha vissuto già da giovane.
Prima di entrare nel testo, mi sembra opportuno o necessario conoscere meglio Evangelista Marco perché il testo è il frutto di uno che ha vissuto nella fede.
Noi vediamo Gesù con gli occhi di Marco. Sono quattro vangeli scritti, in quattro comunità diverse, situazione storiche culturale diverse, ma l’unico vangelo ci e testimoniato in una molteplicità. …
Vorrei partire da un versetto che è esclusivo del secondo evangelista. Un versetto che tiene un semplice particolare, lo troviamo al capitolo 14, 51-52. Siamo nel Getsemani quella notte dopo l’ultima cena, quando arrivano i soldati e arrestano Gesù, “Tutti allora, abbandonarono e fuggirono. Un giovanetto però lo seguiva rivestito soltanto di un lenzuolo e lo fermarono, ma egli lascito il lenzuolo fuggi via nudo”.
Poche parole per delineare una scena decisamente originale. Provate a immaginarla con um po di fantsia, siamo in una notte pasquale quindi con la luna piena, c è un buio profondo nel orto geli Ulivi e fra gli olivi illuminati dalla luna piena si muovano gli uomini, c è un gruppo di Discepoli e Gesù che pregando e i soldati che lo arrestano. C è un ragazzino con un lenzuolo sulle spalle, che si nasconde e guarda la scena. Lui non e protagonista del vicende, ma un spettatore infiltrato, un ragazzino curioso, improvvisamente si sente mettere le mani a doso, un soldato a scoperto  ma lui veloce si muove nelle mani del soldato resta solo il lenzuolo, il ragazzino scappa nudo e torna a casa.
Chi è quel ragazzo? Matteo, Luca e Giovanni ignorano questo particolare. Nessun altro si racconta un simile dettaglio, chi può essere? I testimoni antichi hanno suggerito di riconoscervi gli Evangelista stesso.
Chi può essere se non evangelista, che nessuno aveva visto o notato. Lui sapeva di esserci, gli altri non hanno visto la sua presenza. E un modo di firmare il testo.

Parlando una propria esperienza iniziale, io ho un piccolo ruolo ma senza nessuno che mi ha  accorto.
Non abbiamo documentate notizie sul EV. Marco. Non abbiamo nulla di lui, eccetto, Giovanni detto Marco suo nome, figlio di una famiglia Sacerdotale di Gerusalemme. Cugino di Barnaba, discepolo di Pietro e poi di Paolo. Solo questo informazione bastava per confermare che il autore.
Marco, quel ragazzino era presente a Getzemani quel notte del arresto. E quel lenzuolo che copriva sul suo corpo diventa in indizio prezioso. Perché solo i ricchi utilizzavano le lenzuola, erano elementi rari la gente nella grande maggioranza dei casi dormiva con i vestiti con stessi abiti di giornata.
I ricchi potevano permettersi le lenzuola, ora che quel ragazzino figlio di famiglia ricca, si trovi lì, non si spiega se non ha seguito il gruppo.  In qualche modo ha conosciuto.
Quindi l’idea che viene a me, che, nel ultima cena di Gesù sia stata celebrata proprio nella casa stessa di Marco. Questa una tradizione importante, la casa di Marco ospito Gesù con i suoi discepoli per l’ultima Cena.
Adesso capiamo come ..Era una casa Sacerdotale, il proprietario di quella casa o palazino nella collina, apparteneva alla classe Aristocratica dei sacerdoti. E molto probabilmente era una seno, un sacerdote legato al movimento sacerdotale dei seni, perché in quella zona di Gerusalemme cera il quartiere delle seni, non vivevano tutti in quel monastero ..ma Gerusalemme abitava in un quartiere un serie di sacerdoti legato al movimento seno.

Quando Gesù, ricordate manda due discepoli a preparare la sala, da come indizio di seguire un uomo che porta un anfora, è un fatto starno perché portare le anfore del’acqua e tipico lavoro di donne, un uomo con un anfora d’acqua e un elemento strano, ma in una famiglia sacerdotale sena, che tiene particolarmente la purità rituale era opportuno che fosse un uomo.
Soprattutto sotto pasqua per avere la garanzia della purità dei cibi. In oltre ricordiamo che Gesù celebra la pasqua in una data diversa, da quella del tempio, quando Gesù muore in croce, nel tempio venivano portati gli agnelli quella sera, che noi chiamiamo venerdì sera sarebbe stata la pasqua Giudaica di quel’anno.
Nel primo pomeriggio venivano immolati gli Agnelli, e nella sera venivano cucinati e mangiati insieme. Ma Gesù è già morto e sepolto, mentre a Gerusalemme mangiano la cena Pasquale. Quindi Gesù ha celebrato in anticipo, ha fatto un rito particolare nuovo, strano, non corrispondente a quello del tempio di Gerusalemme.
La comunità dei seni operava un calendario diverso da quello del tempio, e avevano  anche altre feste così rispetto a quelle ufficiali, quindi Gesù fece la pasqua in qualche giorno prima,  in una casa del sacerdote Seno, disponibile ad accogliere quel gruppo di persone per una celebrazione particolare. Evidentemente quel autorità di Gerusalemme, era favorevole a Gesù, ad ospitare in casa sua, poi ci conosciamo sacerdote come Nicodemo, Giuseppe d’ Arimatea che sono nobili, autorevoli, ricchi e potenti, e simpatizzando di Gesù, punto anche recuperare il corpo.

Come Nicodemo e Giuseppe d’Arimatea così anche questo anonimo personaggio Padre di quel ragazzino di nome Marco era simpatizzante di Gesù, evidentemente cerano stati i contati o qualche volte potevano essere stati ospiti in quella casa.
E ragazzino deve avere notato quel gruppo, lui certamente era curioso verso quel gruppo di uomini, quella sera venuto a celebrare a casa sua, lo vede uscire a tarda ora, curioso come succede sempre i ragazzi, decise di seguirgli, ma era già a letto, per non attirare l’attenzione esce fuori solo con un lenzuolo, e segui a gruppo di Gesù con i suoi discepoli, fino a Getsemani, Voleva vedere che cosa sta succedente, ci trovo improvvisamente bloccato da un Soldato, allora lascio il lenzuolo e scappa via, ritorno in casa. Messo a letto, aveva avuto qualche difficoltà …… perso il lenzuolo ….
Ma rivelò solo molti anni dopo quando scrivo il vangelo. Di fatto quel ragazzo si trovo, nella casa sua, la chiesa, perché i discepoli di Gesù avevano chiesto ospitalità, per una sera, poi infatti con lo spavento del arresto del processo e della condanna si rifugiarono in quella casa, un luogo di protezione, erano al sicuro, da quel palazzo perché era i un autorità,  sono chiusi in casa, erano paura dei giudei, però erano sicuri lì.
Il giorno di Pasqua sono lì,otto giorni dopo, sono ancora lì, il giorno di pentecoste cioè dopo 50 giorni, sono anche lì. Quella casa che ha ospitati momentaneamente diventata la sede della comunità cristiana. Marco ha trovato a vivere nel primo vaticano.


Casa sua e diventata la sede della comunità Apostolica, a imperato a conoscere direttamente a Pietro, Giacomo, Giovanni ……, sono uomini Galilei, venuti a Gerusalemme per la festa. Sconvolti da quel evento.
In casa sua il Cristo Risorto ha presentato ai discepoli, in casa sua esperienza di pentecoste, in casa sua Maria e le altre donne insieme con li Apostoli. Ci sono riuniti a Pregare, partendo da lì, li Apostoli sono uscite a predicare alla gente di Gerusalemme, e in quel primo giorno di predicazione, ne hanno battezzati 3000, ( cerano li tante vasche per battezzare, perché i seni particolare la purificazione, anche per immergere nel acqua per battezzare).
Marco aveva circa 10 anni, ma vede da esterno tutto questo, e conosce i protegonisti della storia, ha incontrato Gesù da lontano,  ma incontrato molto da vicino i Apostoli, essendo la famiglia aristocratico ha studiato, a continuato a studiare, diciamo era scuola media … poi vedendo la chiesa che cresce li ha fatto il liceo.
Marco ha conosciuto i primi passi della chiesa, ha ascoltato le prediche di Pietro, le testimonianze degli altri Apostoli si e innamorato di questa storia. Anche se Marco apparteneva della famiglia di seno, ora diventato Cristiano, e rimasto colpito dal personaggio di Gesù. E ha deciso di Seguirlo.
Quando la comunità Cristiana cominciò ad alergare, dopo la persecuzione e morte di Stefano, introno al’anno 36 alcuni di Gerusalemme mandati via, arrivarono ad Antiocchia.


 Qui nacque una bella comunità cristiana, con gente di, non erano Ebraica, a Gerusalemme diventato un cristiano,si chiama Giuseppe sopranominato Barnaba , il quale aveva venduto suo proprietà e aveva dato gli apostoli. Uno dei esempi migliori di questa condivisione. Barnaba è cugino di Marco.
Marco il secondo nome, si chiamava Giovanni, gli Atti geli Apostoli presentano così. E un tipico nome Giovanni, famiglia sacerdotale. Barnaba arriva ad Antiochia e vede la grazia di Dio, e meraviglia quella nuova comunità che creato. A suo tempo porterà Paolo ad Antiochia poi con paolo, salirà a Gerusalemme.
E quando negli 40, 45 circa, torneranno ad Antiochia, porteranno con loro anche Marco. Sono passati 10, 12 anni, vuol dire adesso Marco ha 20, 22 anni, ormai un uomo, a quel età uno è già maturo. A 22 anni diventava sacerdote, presbitero, a affidava un ministero importate,  proprio a quel anno Marco lascia, suo palazzo di Gerusalemme, e va ad evangelizzare, segue Barnaba e segue Paolo. Li segue anche il primo viaggio Apostolico, a Cipro, (nord Turchia)con la missione.
Poi Marco non vuoi seguirgli, a pura ad attraversare le montagne, non sente di seguire il viaggio troppo pericoloso, e torna in dietro, qualche anno dopo, quando partano per il secondo viaggio, Paolo non lo vuole con se, e litica con Barnaba, paolo vuole persone coraggioso, uno che torna in dietro no lo vuole, allora i due decide di separarsi, Paolo partirà insieme a Sila,  e Barnaba con Marco ritorna a Cipro.

Così conosciamo di quest’uomo Marco, lo ritroviamo poi a Roma, al inizio degli anni 60. Sono passati 30anni suo esperienza quindi ha quasi 40 anni a Marco. A Roma i primi anni 60 si è trovata, tutta la comunità Apostolica. Importante, e arrivato Pietro, c è Paolo prigioniero, arriva Barnaba, ci sono anche Timoteo e Tito, altri personaggi come Luca, Sivano o Sila.
Marco in quel ambiente è un uomo prezioso,  perché è legato al antico tradizione Israele, è un Ebreo doc, ha una buona conoscenza della Bibbia, conosce l’Ebraco tradizionale, ma anche sento di uomo di cultura ha studiato, parla anche molto bene Greco, era la lingua internazionale. Pietro doveva avere una grande difficoltà ad esprimersi, un po’ di Greco lo sapeva come erano pescatori anche per vendere i pesci,    quindi ci vuole uno che traduca, interprete di Pietro o traduttore.
Traduce in Greco quello che Pietro dice in Aramaico, perché la lingua più parlata a Roma nel primo secolo era il Greco. La popolazione di Roma venivano da tutte le parte del mondo, quindi la lingua conosciuti da tutti era il Greco.
Marco conosce bene questa lingua, ha visto la predica di Pitero, Paolo,di Barnaba,etc. Un uomo ideale a mettere scritto una sintesi di questa predica Apostolica. I vangeli di Mat, Mar, e Lu, meglio capire di Marco. I tre possano guardare un unico colpo d’occhio.
Infatti i studiosi chiedono come mai questi tre libri diversi, autori diversi, comunità diverse a essere così uguali? Come mai così diversi? Ma non si spiega in un modo facile, i ultimi 200 anni sono stati tanti proposte.


Ma uno può considerare è di un Francese Profes. Di Università di Gerusalemme, fatto un sintesi di tre vangeli, da 30 e 36 cera scritto la sintesi della predicazione in lingua Ebraico o in Armaico, ma non abbiamo niente di questo.
Una prima raccolta di predicazione fosse stato. Quando Paolo e Barnaba andarono ad Antiochia, portarono questo documento, ma lo tradussero in greco. Perché in Antiochia Aramaico non si capiva. Poi quando Paolo andavano di nuovo con Silo portarono lo stesso testo, sempre in lingua semetica e porto Filippo poi venne un altro tradizione, i due furono portati a Roma, nei primi anni 60 la comunità cristiana, ci trovava ad avere due testi, molto brevi con somiglianza, il lavoro di Marco, sarebbe stato mesi insieme, e fatto uno solo con l’origine del tempo.
Quindi Evangelista fatto i suoi aggiunti di quel testo che era già scritto, naturalmente Marco con la sua esperienza di tutto, anche con gli Apostoli, c è Pietro , Paolo altri discepoli che ha nominato prima, a Marco viene dato a questo incarico. Il nome Marco non era famoso degli altri. Il libero riporta il nome di Marco, infatti la buona notizia di Gesù secondo Marco. 
Ma proprio evangelista presenta Pietro la sua difficoltà di accettare Gesù.  Il suo libro si apre in una frase  “inizio del vangelo di Gesù Cristo Figlio di Dio”. Cosa vuol dire Inizio del vangelo? Il lavoro di Marco è di “punto di partenza” è la Buona Notizia  è il Figlio di Dio, seconda notizia.



Il libro che noi chiamiamo secondo Marco, lui è intitolato. Ma vi racconto da dove è partito la nostra predicazione. Due temi Messia e Figlio di Dio, quindi evangelista dice al inizio, il suo racconto si fa i due temi o due parte. 
La prima parte culmina con una professione di Fede, Pietro arriva adire “TU SEI IL CRISTO”, fine della prima parte. A questo punto Gesù fa un cammino di formazione con i suoi discepoli. La seconda parte culmina con un altro professione di fede fatta da un centurione, Romano, ai piedi della croce avendolo visto a quel modo di morire disse, “veramente quest’uomo era Figlio Di Dio
Il vangelo di Marco si presenta come con un doppio cammino di fede, la prima parte obiettivo conoscenza di Gesù, come il Messia, inviato di Dio, il consacrato, per la salvezza d’Israle. La seconda parte è un cammino molto più profondo, e arriva la croce, solo attraverso esperienza della morte di Gesù si puoi arrivare a dire questi è veramente il Figlio di Dio. Perché Marco scrive da Roma, e scrive per i catecumeni, cioè per quelli che è volevano essere Cristiani. E andavano a catechismo per preparasi a ricevere il Battesimo.
Il vangelo di Marco nasce come testo di catechesi fondamentale. Un Benedettino scrive un commento di Marco, con il titolo, “Il vangelo di Notte e il vangelo di Vita”. Marco disegna la vita di Gesù simpatica.



Marco si vede a quella scena di una risurrezione,  avevamo immaginato a quel soldato con un lenzuolo in mano non era la stessa cosa il mattino di pasqua le guardie un fatto custodie del sepolcro hanno solo un lenzuolo. Un immagine di quel ragazzino corre la notte così Gesù risorge da quel sepolcro. Che inaugura un mondo nuovo. (Amos also is there Nudo figge via).
Infatti Gesù fece la Pasqua a martedì , arresto viene Mercoledì sera, il mattino di giovedì fu portato da Pilato, lungo tutta la giornata processo romano, il venerdì mattina presto alle 06.00, ci fu la scelta dei due condennati, condanna di Gesù per il crocifisso il mattinata, la morte viene la vigilia di Pasqua. Finito la festa di sabato vanno a casa trova la tomba … vuota     
Inizio del Vangelo di Gesù Cristo Figlio di Dio, così comincia il testo scritto da Ev. Marco. Giovane 40 tenne, testimone di qualche momento di Gesù, discepolo e segretario di Pietro, compagno di Paolo in alcuni momento del ministero, arrivato a Roma al’inizio del anno 60, conoscente della lingua avuto l’incarico della comunità cristiana di Roma di raccogliere quel primi scritti e già lavorati, con le memorie di Gesù. Ha messo insieme questo libretto prezioso, intitolato Gesù il Cristo e il Figlio di Dio.
Il suo racconto infatti un cammino di fede che culmina una prima volta con la professione di fede di Pietro, Tu sei il Cristo dice il discepolo, e culmine un seconda volta con un centurione sotto la croce “veramente questo uomo è il Figlio Di Dio”.

La Pasqua a casa di Marco doveva essere celebrata il Martedì ?
Noi abbiamo messo un errore con la ricostruzione storica, la schema liturgia, di 3 giorni Tridue pasquale, ha messo per progetto tutta la vicenda.
 Ora pensate se la Cena, fu la sera del Giovedì, che va finire la tarda serata, poi si esce nel Getsemani, lunga la preghiera, arresto in piena notte, interrogazione da Anna, trasferimento a Caifa, convocazione del sinedrio, ascolto dei testimoni, consiglio di giudizio, interpellano Gesù, lo ridano, schaffegiano, decidano a portare al Pilato, attraversando la città a Pilato, Pilato esce fuori e interroga, decide di mandare a Erode, di nuovo attraversando, erode si consulta, rimanda da pilato, lo fa flagellare ci vuole il tempo per questo no.
Porta fuori poi la scelta, tra Barnaba e Gesù, lo condanna, vanno a prendere la croce, sale al calvario …. Per cui questa ippotesi già da molto tempo, accettata come ricostruzione storica, qualche anno fa papa benedetto in un Giovedì Santo lo presentò.
Ricostruzione poterebbe essere così, nella notte di Martedì, Gesù fece la Cena pasquale, fu arrestato nella notte, al Mercoledì processo giudaico, il mattino di giovedì, fu portato da Pilato, tutta la giornata ci fu processo Romano, il Venerdì mattina presto la scelta tra i due ..

     

   Incontro  2
 I catecumeni che ascoltavano questo racconto erano pronti per fare il loro professione di fede battesimale. Forse questo vangelo è stato scritto proprio per essere le letture di veglia Pasquale Cristiana, messa della iniziazione cristiana.  Un vangelo proclamato la notte di pasqua, un vangelo consegnato per la vita. Quindi Marco ha raccontato in breve o sintetico la vicenda terrena di Gesù.  
 Cominciando del momento del Battesimo, cioè il momento in cui c è la manifestazione pubblica di Gesù, così viene presentato agli uomini. Nulla racconta del infanzia della nascita della crescita, lo presenta adulto, mentre predicava Giovanni il Battezzatore. E così in pochi versetti Marco introduce il personaggio, riassume la predicazione di Battista, racconta molto brevemente il battesimo dal Signore come momento di presentazione ufficiale.
Brevemente Marco racconta il periodo del deserto come preparazione spirituale, tentazione in un modo di essere Messia. Al versetto 14 del primo capitolo, dopo Giovanni fu arrestato Gesù si reco nella Galilea predicando il Vangelo di Dio e diceva.  “il tempo è computo e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo”. Dopo l’arresto di Giovanni, inizia, il ministero di Gesù. E inizia come predicazione, come annuncio della bella notizia di Dio.
Marco sintetizza in una frase la predicazione di Gesù. Una frase molto importante, e contiene 4 elementi. Due sono affermazioni e due imperativi, anzitutto Gesù annuncia quello che c è, quello che Dio ha fatto.
Il tempo e Compiuto, vuol dire,  ci siamo, e arrivato il momento giusto, questo è l’occasione buona.  
 E il momento, è arrivato il regno di Dio. Colui che governa il cielo e la terra, il regno di Dio è qui perché c è lui, (eucaristia), Gesù annuncia la presenza del regno di Dio.
Questa presenza chiede una reazione e Gesù lo presenta con i due imperativi, convertitevi e Credete. Cambiate mentalità e fidatevi di questa bella notizia, non predette l’occasione. Questo è il cuore della predicazione di Gesù. Marco ha messo proprio all’inizio, perché questo è importante, altri è la spiegazione.
I primi 8 capitoli è il prima parte del racconto, questo 8 capitoli possiamo mettere in 3 parte per capire meglio. Non è la vita di Gesù, ma alcuni racconti e alcuni detti di Gesù. Un racconto catechistico, formativo e Marco vuole formare attraverso l’annuncio di quello che Gesù ha fatto.
Questa organizzazione di materiale è stata pensata Marco, dovremo pensare che viene messo gli ultimi tre anni del suo ministero. Ci è stato un inizio a Galilea, un trasferimento a Gerusalemme con lo scontro nei confronti del autorità, passione , morte e racconto della risurrezione.
La predicazione di Gesù è molto ripetitivo perché ha cambiato città in Galilea, passando un sinagoga all’altra, incontrando gente, ricevendo molte persone, fermandosi con loro e ripetendo diverse volte gli stessi messaggi, molti sono le guarigione che lui compiute, somigliavano parole, miracoli.



 Quindi dopo un anno, i discepoli non si capivano chi prima chi dopo, per cui da tutte quelle cose che fatto Gesù, viene raccontato solo qualcosa.
Quindi dove la prima comunità cristiana formata veniva raccontato alcuni di quello, per cui un lettorato come Marco, prima di scrivere si fa un progetto. Come racconto questo fatto, Con le materiale che ha disposizione ? Perché sappiamo bene l’organizzazione di Matteo in un modo, di Luca in altro modo. Ma Giovanni completamente diverse. Vuole dire che i quattro con le stesse materiale che avevano messo in diverso modo.
Hanno messo la loro intelligenza a disposizione della predicazione evangelica. La prima parte c è un racconto di vocazione, una serie di episodi, e una nota negativa di rifiuto, dopo un noto negativo troviamo di nuovo il racconto di vocazione, una serie di episodi, (3 volte stesso),con la professione di Pietro nota negativa del incredulità,  fine della prima parte. Così prima parte divisa in tre momenti .  Noi seguiamo il primo momento della prima parte.
Dal capitolo primo versetto 14, fine a cap. 3 versetto 6. Tutto quel momento bello che termina con la decisione della morte di Gesù, (3,6). Già all’inizio fatto capire uno come questo bisogna fare fuori.
Subito dopo troviamo un altro sommario, IL vangelo conosciamo come spezzatino, perché ascoltiamo poco alla volta, bisogna leggere tutto per capire meglio.



I primi discepoli in scelta, ma molto breve, credo che avete notato. Una schema o sintesi, Gesù dice “segiutemi” lasciato tutto e seguivano. È possibile? Certamente sono stati di più il discorso di Gesù.
Marco sta dicendo già dall’inizio, Gesù chiama anche tu come i discepoli, lascia tutto e seguitevi, a chi, a  quelli del destinatario coloro che preparano per il battesimo. “Vi farò pescatori di uomini”,  (cacciatori di uomini) Pescare vuol dire per far morire, ma pescatori di uomini vuol dire per far vivere.
Questo è un missione del annuncio della salvezza. Andarono a Cafarnao, così finisce una giornata. Il giorno dopo era il sabato, giorno del ascolto e preghiera. Gesù si mise ad insegnare, vuol dire aveva qualche ruolo per questo. Si presenta come un maestro, (in una scuola non può andare chiunque a insegnare), Quindi Gesù si presenta con un autorità un maestro, e lo accolgo e lasciano a parlare, perché Sinagoga è un luogo dove si legge la scrittura, Torà, leggere puoi spiega.
       (Cosa sei venuto qui, per rovinarci, sei di Nazarth, che centra qui, il indemoniato) Una parola autorevole di Gesù, taci esci sa lui” , tutti rimangono bocca aperto, cosa sta succedendo, chi è questo? Con autorità. La gente erano abituati ad ascoltare ma non come questo, la parola e i fatti. (Eg. Politici dice ma non fa).
       Una persona autorevole, convince e trasmette quella potenza e viene seguito. Gesù non era un uomo autoritario, ma autorevole, la gente ammirata di lui.  


La sua parola dice e si fa, ecco, l’autorità, quale il primo miracolo di Gesù? Non mi diec nozze di Cana, ma dovete chiedere, secondo quale evangelista?. Durante la catechesi a ….. viene questo miracolo. Per Marco ogni miracolo è un esorcismo, Eg. prima del battesimo).
       Finita la liturgia in Sinagoga, vanno a casa, perché il Sabato è festa, un bel pranzo a Cafarnao. In casa di Simone, la suocera aveva febbre, ha parlava di lei, ma una parola che usa spesso, che nota Marco è Subito,    vuol dire che non cè tempo di perdere …  il  racconto di Marco dinamico o veloce. Un breve racconto di un altro miracolo, venuto la sera, dopo il tramonto del sole, tutti malati portati da Gesù, Lui guarì molti.
Al mattino si alzò, quando era buio, uscito da casa, un luogo deserto e pregava. Il mattino dopo il sabato, è la Domenica. Gesù un uomo che sta stare con il gente, con tanti, questo è una figura pasquale. I discepolo dopo avere svegliato dice a Gesù, tutti ti cercano. Gesù dice no, ma. Comincia da capo, Andiamoci un altro villaggio, Marco racconta un altro segno, la Guarigione di un lebbroso.
Senza nominare il villaggio, Gesù torna di nuovo a Cafarnao,   di nuovo in Sinagoga, in una casa avviene l’episodio, paralitico viene guarito, ti sono rimessi i tuoi peccati. Come solo dio può perdonare i peccati, chi credi di essere? Gesù conoscendo il loro cuore, Gesù invece guarire, dice perdona i peccati.



Perché costui parla così? “Lui parla di essere Dio”. Secondo caso un peccatore convertito, Levi.  I farisei lo rimproverano perché mangia con i peccatori, Gesù propone un altro parola, “non sono i sani …   I discepoli di Giovanni facevano un  digiuno, invece li criticano, eg. Sposo. 4 disputa. Giorno del sabato i discepoli raccolgono delle spighe, i farisei lo criticano.
In tutto questo c è sempre i farisei che critica. Gesù dice il sabato è stato per uomo non uomo per sabato, si e presentato come medico, sposo, adesso dice di essere signore del sabato.  5 disputa, Gesù guarisce un uomo che aveva la mano inaridita in giorno di sabato, farisei contrario, Gesù domanda, e lecito il sabato fare bene o il male .. 
Mentre Gesù parlava vede lui, non quel uomo ha chiesto. In mezzo Gesù chiama vieni qui, fa vedere a tutti, poi chiede, in giorno di sabato posso guarirlo? Quelli tacevano, Gesù dice stenti la mano .. e guarito. Subito i farisei .. contro di lui. Dopo 5 dispute del genere.         
    


I simboli dei quattro Evangelisti

Matteo fu simboleggiato nell'uomo alato (o angelo), perché il suo Vangelo inizia con l'elenco degli uomini antenati di Gesù Messia.
Marco fu simboleggiato nel leone, perché il suo Vangelo comincia con la predicazione di Giovanni Battista nel deserto, dove c'erano anche bestie selvatiche.
Luca fu simboleggiato nel bove, perché il suo Vangelo comincia con la visione di Zaccaria nel tempio, ove si sacrificavano animali come buoi e pecore.
Giovanni fu simboleggiato nell'aquila, l'occhio che fissa il sole, perché il suo Vangelo si apre con la contemplazione di Gesù-Dio: "In principio era il Verbo..." (Gv 1,1).



Martedì 12 Novembre 2014, Ore 20.30 in Chiesa Madre ci sarà Catechesi sul Vangelo di Marco, siete tutti invitati, Don Giuseppe. 
(Cura di Don Claudio Doglio) 





********************************************
Anno A
Durante il periodo di Avvento ci sarà un catechesi aperto a tutti,  ogni Mercoledì alle ore 20.30 in chiesa Madre, 


  • Ogni Mercoledì alle ore 18.00 Catechismo per i Cresimandi del Primo Anno
  • Ogni Giovedì alle ore 16.30 Catechismo settimanale per i ragazzi di V Elementare , Seconda Media e Terza media.
  • Ogni Venerdì alle ore 18.00 Catechismo per i Cresimandi del Secondo Anno.
  • Ogni Sabato alle ore 15.00 catechismo settimanale per i bambini : primo, secondo, terzo , quarta elementare e la prima Media. 
Catechesi sul Avvento (Matteo)
Anno A
Evangelista Matteo scrisse il primo vangelo, forse tra gli anni 40 e 50, in Palestina, per i cristiani convertiti dal giudaismo, in aramaico, la lingua comune in Palestina ai tempi di Gesù, ma di esso non abbiamo traccia. A noi, invece è giunto il testo greco di Matteo, scritto probabilmente nel decennio che va dal 70 all’80 d.C.
Questa struttura fondamentale (i 5 discorsi) è preceduta da due blocchi importanti: il vangelo dell’infanzia (cc. 1-2) e la presentazione di Gesù in pubblico: battesimo e tentazioni (cc. 3-4).
I cinque sono: il discorso della montagna, tutto imperniato sulla "nuova giustizia"dei cristiani (capp.5-6-7);
 il discorso missionario, relativo agli inviati del regno (cap.10);
 il discorso in parabole, concernente il progetto del regno (cap.13);
il discorso ecclesiale, che riguarda la comunità dei discepoli (cap.18);
il discorso escatologico, in cui troviamo la manifestazione del regno e la crisi della fine (capp.24-25).
L'autore ha disposto gli insegnamenti di Gesù in cinque sezioni: il discorso o sermone della montagna (5-7), il discorso della missione (10), la raccolta di parabole (13), le istruzioni per la comunità o ecclesiale(18) e infine gli insegnamenti sul futuro (24-25).

01.Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo.
Sia Matteo che Luca parlano del concepimento e della nascita di Gesù e di alcuni eventi che seguirono la nascita.

La genealogia è divisa in tre blocchi di 14 nomi ciascuno e i capisaldi di questa triplice divisione sono Abramo, Davide e l’esilio.

Giuseppe è la figura centrale e attiva in Matteo. Giuseppe è chiamato “giusto”.

02. La visita dei Magi


        L’arrivo dei Magi, guidati dalla stella[6], che li conduce a Betlemme[7], è il segno che Gesù compie le promesse antiche,

03. Fuga in Egitto e strage degli innocenti

la vera storia di Israele comincia con l’uscita dall’Egitto, e Gesù è presentato da Matteo come colui che attua di nuovo nella sua vita le fasi storiche d’Israele, egli è infatti il nuovo Israele.

04. Ritorno dall'Egitto e dimora a Nazaret

05. Predicazione di Giovanni Battista

L’annuncio del Regno
Tutti gli evangelisti parlano dell’attività del Battista come una preparazione a quella di Gesù.
“Convertitevi perché il Regno di Dio è vicino” (4,17). Come il ministero del Battista è introdotto con un riferimento a Is (40,3), così anche il ministero di Gesù (Is 4, 14-15). C’è dunque una continuità fra i due personaggi e le due predicazioni. “cambiamento di mente”;

06. Battesimo di Gesù

Il battesimo nel Giordano da parte di Giovanni è un evento significativo nella vita di Gesù. E’ il primo atto pubblico che egli compie da quando avverte la voce dello Spirito che lo chiama ad annunziare la buona novella ai poveri,



07. Tentazione nel deserto


08. Ritorno in Galilea

Gesù inizia la sua missione in continuità ideale con il Battista: “convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino”.

09. Chiamata dei primi quattro discepoli

Nella storia del cristianesimo, il Vangelo di Matteo, è stato senz’altro il vangelo più popolare, più letto e commentato e, anche se quello di Marco è considerato il primo in origine cronologico.

10.  Discorso della Montagna
- Le beatitudini sono una proclamazione messianica, un annuncio che il Regno di Dio è arrivato.
I profeti hanno descritto il tempo messianico come il tempo dei poveri, degli affamati, dei perseguitati, degli inutili. Gesù proclama che questo tempo è arrivato.
 C’è un secondo aspetto: con le beatitudini Gesù non solo proclama che il tempo messianico è arrivato, ma proclama che il Regno è arrivato per tutti, che di fronte all’amore di Dio non ci sono i vicini e i lontani, non ci sono emarginati: anzi, coloro che noi abbiamo emarginato sono i primi.
la vita di Cristo dimostra che i poveri sono beati, perché essi sono al centro del regno
-             il sale della terra e la luce del mondo (5, 13-16)
10.  il discorso missionario


Il discorso missionario (cap.10)

 Alcuni miracoli e la chiamata di Matteo introducono il discorso missionario.  Ne emergono due insegnamenti:
- i miracoli si rivolgono spesso ai pagani, e agli esclusi e Gesù frequenta normalmente i  pubblicani “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati…Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori” (9, 12-13). Il Vangelo afferma che non è detto che chi è più vicino abbia più fede; si può frequentare e credere superficialmente.
- la chiamata come la guarigione sono opera di Dio, ma richiedono da parte nostra la  disponibilità a ricevere, cioè la fede (8,10). Il problema è che siamo “piccoli di fede”.
 Gesù ha compassione delle folle “ la messe è molta, ma gli operai sono pochi”. Da qui scaturisce la missione.
La missione consiste nell’ annunziare il Vangelo, cioè che il Regno di Dio è arrivato (è vicino) e nel  fare opere di bene, di pace (“Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”).
L’ evangelizzazione, in famiglia, i genitori devono parlare in famiglia della chiesa, dei catechesi, santa Messa confessione etc. 
 Il compito del discepolo è duplice:

 - annunziare il vangelo (non insegnarlo). E naturalmente il vangelo lo si annuncia con la propria vita (come dice il Talmud: primo essere,  secondo fare, terzo parlare). Bisogna dunque viverlo intensamente,  con una profonda vita spirituale interiore per testimoniarlo.  Solo esperienze di vita autentiche e relazioni significative rendono possibile anche ad altri di aprirsi ad una prospettiva che  possiamo chiamare di fede. 


Il discorso in parabole (cap. 13)

 Gesù parla ai discepoli e alle folle in parabole. La prima parabola, quella del seminatore (13, 1-8), è la chiave di spiegazione: l’accento è posto sulla diversità del “terreno” su cui è gettato il seme, motivo della diversità di risposta.
Infatti le parabole parlano del Regno che è simile a un tesoro o a una perla di grande valore, che si sviluppa costantemente come il lievito e il granello di senape, che cresce tra i contrasti (la zizzania) e che sa trarre cose buone dal vecchio e dal nuovo.
Il Regno si presenta come uno straordinario processo di crescita dentro la storia del mondo.
Il Regno cresce sempre attorno a noi e dentro di noi, dobbiamo però essere estremamente umili per riconoscerlo.
 Le parabole parlando con racconti, esempi, allegorie lasciano  all’ ascoltatore uno “spazio di libertà” dove situarsi e reagire  secondo la propria coscienza. Per questo la parabola del seminatore  è il prototipo delle parabole: “Se non comprendete questa parabola come potrete capire tutte le altre parabole?” (Marco,4,13). Le parabole proponendo il reale in modo nuovo sono una indicazione  offerta ai cuori; costituiscono un’occasione per un’ esperienza verso  la fede.


Il discorso sulla Chiesa (cap. 18)

Si esprimono in questo discorso due interrogativi fondamentali :
 - Chi è il più grande nel Regno dei cieli?
- Quante volte devo perdonare il fratello?
Le risposte offrono a Gesù l’occasione di esprimere delle linee maestre di comportamento della Chiesa, la quale dovrà:
- curarsi dei “piccoli” e di coloro che hanno una fede fragile.
 I piccoli, i bambini indicano chi non ha potere, i bisognosi, chi è disponibile, ma anche il peccatore: non bisogna essere d’ “inciampo” alla fede dei “piccoli”, dei deboli, e non  bisogna trascurarli.
- costituire una società fraterna basata sulla pratica del perdono.
Bisogna perdonare settanta volte sette. E’ una regola inserita nel Padre Nostro, come una prassi di vita quotidiana. Il perdono non è un evento particolare ed eccezionale: è la vita di tutti i giorni, è il sopportare gli uni i pesi degli altri, è il rimettere i debiti, è il non giudicare, …La coscienza dei nostri limiti ci fa accettare i limiti degli altri. Grandezza nel Regno dei cieli e grandezza in questo mondo sono due misure contrastanti e spesso antitetiche: grandezza nel Regno dei cieli è piccolezza in questo mondo e viceversa.
Possiamo perdonare gli altri se abbiamo coscienza che ciò che Dio ci perdona è immensamente più grande.  E’ molto significativo che il discorso rivolto alla chiesa, alla  comunità, proponga due comportamenti essenziali:
 - l’attenzione e l’amore verso i piccoli, i poveri, i bisognosi,  i dubbiosi, i lontani. Significa che la chiesa non può essere chiusa, ma aperta: non  è una setta, è un seme.  E’ costantemente rivolta verso tutti. 

Discorso sulla fine dei tempi (capp. 24-25)

La fine di Gerusalemme è presa come segno della fine del mondo, ma l’ avvenimento escatologico non è più la distruzione del tempio, ma il ritorno di Gesù. La fine del tempo coincide con la sua venuta gloriosa (per 4 volte Matteo parla di parousia nel capitolo 24). Il discorso si rivolge non al “quando”, ma al “come” aspettare: Matteo ha sviluppato il discorso come una “invito” alla vigilanza.
La vigilanza deve ispirare le nostre azioni quotidiane.
Il tempo è importante non per la vicinanza o la lontananza, ma perché è ricco di possibilità di salvezza. Dunque non un’ attesa paralizzante, ma il miglior uso possibile dei doni che abbiamo.
La parabola dei talenti ci parla del giusto rapporto tra Dio e l’uomo; non di tipo servile, ma di amore, da cui scaturiscono libertà, coraggio, generosità, in altra parole un atteggiamento di responsabilità.
Il famoso brano del giudizio finale (24,26) indica una prospettiva universalistica (cioè rivolta a tutti gli uomini) e che il giudizio riguarda non la fede, ma l’amore.  Se il tempo è ricco per le possibilità di salvezza che ci offre,ciò  spinge a considerare il valore di ogni età della vita e quindi a  non sprecare i doni che sono propri della nostra età.
 La nostra attenzione ai problemi della età che attraversiamo è  dunque qualcosa di essenziale per la vita: come dice bene  Simone Weil bisogna “essere attenti per poter essere più  tardi giusti”. Sempre, in ogni età, ogni giorno, ognuno di noi è posto di  fronte ad un’alternativa nella propria vita:  o adeguarsi in modo funzionale al contesto, alla situazione,  alle convenzioni sociali, oppure  prendere coscienza in profondità dell’ esistenza come di  un’avventura unica e personale, che nessuno può vivere al nostro  posto e che merita di essere vissuta con consapevolezza.